Grana Padano, 5 milioni di forme nel 2017

Export a 1,8 milioni. Primo trimestre 2018: il consumo retail vola con +180mila forme (+16%). Approvata la modifica allo statuto per la lotta ai prodotti similari
Grana Padano, 5 milioni di forme nel 2017

Nel 2017 il Grana Padano ha fatto registrare un nuovo record produttivo di 4 milioni e 942.054 forme, vale a dire il 2,4% in più rispetto all’anno precedente. E se ci lasciamo alle spalle un ottimo 2017, ancora più lusinghieri sono i dati del primo trimestre 2018, che è andato ben oltre le aspettative con un incremento nei consumi retail nazionali ed esteri di circa 180mila forme, il 16% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Lo ha detto Nicola Cesare Baldrighi, presidente del Consorzio di Tutela del Grana Padano, durante l’assemblea generale dei produttori svoltasi venerdì scorso presso il centro congressi di Verona Fiere. Un trend positivo che trova importanti riscontri anche nell’export con una crescita, rispetto al 2016, del 2,1% pari a un milione e 799.227 forme vendute in ogni parte del mondo. Il mercato più importante, in termini di consumi, si conferma la Germania con 455.878 forme esportate, seguito dalla Francia (207.276 forme) e, oltre oceano, dal Nord America con 194.333 tra Stati Uniti (145.177) e Canada.

Lotta alle imitazioni

Nonostante i numeri positivi, dobbiamo fare i conti con una situazione che nel mercato italiano dei formaggi duri vede marchi ‘di fantasia’ cercare di affermarsi approfittando di lacune normative e accordi commerciali aggressivi – puntualizza Stefano Berni, direttore del Consorzio di Tutela. Per contrastare questo fenomeno abbiamo approvato alcune modifiche statutarie che renderanno più difficile l’affermarsi di prodotti di imitazione e che rappresenteranno un elemento determinante di garanzia, serietà e trasparenza rispetto all’operato del CdA per valorizzare meglio il Grana Padano rispetto al similare. Il Piano Produttivo, cardine dell’organizzazione consortile dal 2006 ad oggi, ci ha permesso di difendere il valore del prodotto e l’aumento delle quantità. In questa direzione dobbiamo continuare e ne riproporremo pertanto l’approvazione entro l’autunno per il prossimo triennio 2019-2021.

Innovazione

L’innovazione è un altro dei punti essenziali su cui stiamo investendo risorse ed energie per offrire un prodotto sempre migliore e per differenziarci rispetto ai similari patendo dalla qualità – prosegue Baldrighi. Grazie alla ricerca continua stiamo arrivando alla possibilità di usare il caglio vegetale, di abbandonare il lisozima, di identificare il Grana Padano come un prodotto DOP sempre più sostenibile sia dal punto di vista ambientale che per quanto riguarda il benessere animale. Sulla sostenibilità serve un cambio di mentalità che potrebbe rivelarsi un discrimine tra chi, adeguandosi, potrà continuare a produrre latte per Grana Padano e chi invece dovrà uscire dalla filiera.

Controlli

Nel 2017 sono stati 2.223 i controlli effettuati direttamente sul latte, e 1.751 quelli sui campioni di formaggio analizzati dai laboratori certificati e autorizzati dal Ministero. Le visite ispettive sono state 226 e il risultato ottenuto è più che soddisfacente: non sono infatti emerse situazioni di non conformità tali da dover intraprendere azioni correttive. Ai controlli si aggiunge anche l’attività di vigilanza, che in Italia ha portato a termine 985 controlli presso pre-confezionatori, 3.847 visite presso punti vendita ubicati in tutto il territorio nazionale, prelievi di 220 campioni; all’estero 3.109 visite in punti vendita UE, 32 servizi di appostamento per contrastare utilizzo latte estero, 21 visite presso i magazzini di stagionatura, 25 verifiche in relazione alla corretta stagionatura riportata sulle confezioni nei punti vendita, 83 verifiche documentali, 12 visite notturne e 6 visite in giorni festivi presso le aziende grattugiatrici, 55 verifiche di siti web che offrivano Grana Padano a prezzi ribassati, o utilizzavano la denominazione ‘Grana’ e/o ‘Padano’, 11 verifiche sul formaggio retinato, 80 ristoranti monitorati, di cui 60 in Italia e 20 all’estero.

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