Ortofrutta, record di consumi dell’ultimo decennio

Svolta salutista: con 8,5 miliardi di chilogrammi, nel 2017 le famiglie italiane hanno invertito la tendenza rispetto al passato
Ortofrutta, record di consumi dell’ultimo decennio

Record del decennio per i consumi di frutta e verdura delle famiglie italiane arrivati ad 8,52 miliardi di chili nel 2017, con un aumento del 2,2% rispetto all’anno precedente ed una storica inversione di tendenza rispetto al passato. E’ quanto è emerso da un’analisi di Coldiretti in occasione del Macfrut 2018 a Rimini. La svolta salutista continua anche nei primi due mesi del 2018 che segnano quantitativi di ortofrutta acquistata dalle famiglie italiane 1,32 miliardi di chili, l’1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

L’ortofrutta preferita dagli italiani

Se le mele sono il frutto più consumato, al secondo posto vi sono le arance, mentre tra gli ortaggi preferiti dagli italiani salgono sul podio nell’ordine le patate, i pomodori e le insalate/indivie. L’andamento positivo dei consumi è spinto soprattutto alle preferenze alimentari dei giovani che fanno sempre più attenzione al benessere a tavola. Il risultato è che l’ortofrutta è la principale voce di spesa degli italiani per un importo di 102,33 euro a famiglia, pari al 23% del totale mensile. Secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, la ricerca di sicurezza e genuinità nel piatto porta l’88% degli italiani a bocciare la frutta proveniente dall’estero ed a ritenere importante scegliere nel carrello frutta e verdura Made in Italy. L’Italia è del resto al vertice della sicurezza alimentare mondiale, con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,6%). Sotto accusa sono invece le importazioni incontrollate dall’estero favorite dagli accordi commerciali agevolati stipulati dall’Unione Europea come il caso delle condizioni favorevoli che sono state concesse al Marocco per pomodoro da mensa, arance, clementine, fragole, cetrioli e zucchine o all’Egitto per fragole, uva da tavola, finocchi e carciofi. Accordi – sostiene Coldirettifortemente contestati perché nei Paesi di origine è spesso permesso l’uso di pesticidi pericolosi per la salute che sono vietati in Europa, ma anche perché le coltivazioni sono realizzate in condizioni di dumping per il basso costo della manodopera.

L’export

La domanda di cibi sani arriva comunque anche dall’estero, dove sono stati esportati complessivamente frutta e verdura fresca Made in Italy per 5,2 miliardi di euro nel 2017, con un aumento del 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le esportazioni di ortofrutta sono state superiori in valore alle importazioni, pari a 4,7 miliardi, anch’esse in aumento del 3%. L’Italia ha le risorse per cogliere le opportunità che vengono dal prepotente affermarsi di nuove tendenze salutistiche in Italia e all’estero, dove il Made in Italy ha un valore aggiunto in più ha affermato il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo.

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