Salov cresce in Russia e nel mondo

Due anni dopo l’apertura a Mosca, il gruppo è diventato il secondo importatore di olio in Russia
Salov cresce in Russia e nel mondo

Ad appena due anni dall’apertura della prima filiale a Mosca, il Gruppo Salov, uno dei principali operatori del settore dell’olio di oliva, proprietario dei marchi Sagra, per il mercato italiano, e Filippo Berio, leader all’estero, è già diventato il secondo importatore di olio in Russia e il primo italiano. L’inaugurazione nel 2016 della filiale diretta a Mosca è stato un passo fondamentale nel percorso di crescita intrapreso dall’azienda nel 2008, iniziato con il classico modello distributivo tramite importatore. Da allora, Salov ha registrato una continua crescita di volumi e di interesse da parte dei consumatori russi, confermata da ricerche che hanno evidenziato il grande potenziale del mercato, tanto che dal 2012 l’azienda di Lucca ha investito per avere una sua risorsa diretta in loco a coordinare le attività del distributore e preparare l’apertura della filiale diretta.

La crescita di Salov in Russia

La performance in termini di volume è cresciuta del 40% rispetto agli anni precedenti il 2016. Un risultato ancor più importante se si considerano le grandi difficoltà che le esportazioni verso la Russia hanno attraversato negli ultimi anni. In pochissimo tempo, il Gruppo Salov è riuscito ad allargare la presenza dei suoi prodotti in tutte le catene federali acquisendo nuovi clienti di spessore, come le catene Pyaterochka e Magnit nel solo 2017. A livello di performance nella distribuzione organizzata, nel bimestre dicembre 2017 – gennaio 2018, l’azienda ha raggiunto la prima posizione sia a valore (12%) che a volume (13,6%) (fonte Nielsen) e prevede a breve di penetrare ancor più in profondità inserendo i suoi prodotti nelle catene regionali e locali della distribuzione. Continuano gli investimenti per l’ampliamento di gamma, creando prodotti studiati ad hoc per questo mercato, con l’obiettivo di arricchire le occasioni di visibilità del brand e di contatto con il consumatore. Anche il settore foodservice è funzionale alla crescita. Il 2018 è stato inaugurato da un accordo strategico stipulato con la società Dolce & Salato, incaricata dell’inserimento dei prodotti presso le grandi catene fast e slow food e del fine dining. In pochi mesi, gli Chef di Eataly, Il Forno, Chaikona, White Rabbit, Semifreddo, Shokoladnitsa e utilizzano l’olio Filippo Berio in cucina.

Il modello di business

Il modello di business applicato in Russia, come negli altri Paesi in cui Salov è leader dell’olio italiano (USA e UK), non si è basato solo su numeri e dati, ma è stato soprattutto un impegno culturale. Per questo è stata avviata anche una nuova partnership con l’agenzia Rose, una delle prime in Russia a introdurre negli anni 90 progetti strutturati di marketing e comunicazione e a collaborare con brand internazionali. Il team di Rose si occuperà di organizzare iniziative volte ad ingaggiare e fidelizzare i consumatori, con l’obiettivo primario di diffondere la cultura dell’olio di oliva, nell’ambito di una dieta sana e di uno stile di vita tipicamente italiano a cui i russi guardano con interesse e aspirazione. La condivisione di pratiche economiche e culturali con altri popoli è frutto di una vocazione verso l’internazionalizzazione ben radicata nel dna dell’azienda, che vede tra i capostipiti Filippo Berio, commerciante di olio e pioniere delle esportazioni negli Stati Uniti già da fine Ottocento. Raggiunta la leadership di settore negli USA e UK, con il primato in Russia il Gruppo consolida la sua posizione sui mercati internazionali (l’export rappresenta il 65% del fatturato), mentre già pianifica l’approdo su due nuovi mercati: Germania e Brasile.

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