Cosa mangeremo nel 2038? Il futuro secondo Reimagine Food

L’innovazione tecnologica, i cambiamenti climatici e una degenerazione del concetto di salutismo rivoluzioneranno il rapporto con il cibo. Spalancando scenari in cui il piacere della cucina diventerà secondario.
Cosa mangeremo nel 2038? Il futuro secondo Reimagine Food

Il cibo del futuro sarà sintetico e personalizzato oltre ogni immaginazione, nonché quasi privo di sapore, o comunque decisamente meno legato ai concetti di gusto e piacere. Un’evoluzione tutt’altro che prevedibile degli attuali trend di mercato legati a trasparenza, tracciabilità e sostenibilità, ma anche la diretta conseguenza dei cambiamenti climatici. E’ il cibo dell’anno 2038 profetizzato da Marius Robles, amministratore delegato e cofondatore della compagnia spagnola Reimagine Food, acceleratore e centro studi sugli scenari futuri del comparto alimentare. In appena 20 anni, dunque, come scrive in un controverso articolo pubblicato dalla rivista americana Fast Company, il mondo del food si ritroverà proiettato all’interno di una realtà molto diversa da quella attuale. Dovrà infatti fare i conti con una cucina fantascientifica, in cui l’intelligenza artificiale e la robotica avranno un ruolo preminente, lasciando davvero poco spazio alla creatività e all’inventiva. D’altronde quella delineata è a tutti gli effetti una rivoluzione del rapporto con il cibo, non più cultura, tradizione e condivisione, bensì solo uno strumento per raggiungere, quasi meccanicamente, il tanto agognato benessere fisico. A un prezzo però davvero elevato.

CIBO SU MISURA

Secondo Marius Robles ci attende un’epoca di ultrapersonalizzazione, che tuttavia sacrificherà qualsiasi rispetto della privacy. Big data e algoritmi pianificheranno nel dettaglio la nostra alimentazione, cancellando la libertà di scelta. Al punto che i governi saranno in grado di conoscere nel dettaglio le abitudini a tavola, e persino quanta spazzatura produce ogni cittadino, o la sua impronta di carbonio.

PASTI STAMPATI IN 3D

Al centro di questa idea di futuro, che lo stesso Marius Robles non nasconde possa avere contorni spaventosi, c’è anche lo sviluppo della stampa 3d. I dispostivi del 2038 saranno capaci di acquisire online i dati di ogni ricetta e piatto, riproducendolo poi in pochi secondi. Il tutto attingendo da un enorme database alimentare, che conterrà ogni informazione, dal sapore alla forma, fino alla consistenza e alle sostanze nutritive.

IL FUTURO DEI RISTORANTI. VIRTUALI

Per il Ceo di Reimagine Food, inoltre, il settore della ristorazione del futuro dovrà completamente reinventarsi. Del resto, lo aspetta un nuovo ruolo in cui i gestori dei locali avranno la stessa responsabilità dei medici per quanto concerne la cura dei loro clienti. E, in molti casi, gli stessi ristoranti non avranno più tavoli e sedie, perché i progressi compiuti nella conservazione degli alimenti permetteranno di poter consumare a casa qualsiasi menu, dall’alta gastronomia agli spuntini.

© Riproduzione riservata