Una nuova strategia per le Indicazioni Geografiche

A Siena oltre 50 Consorzi hanno elaborato un documento strategico, rivolto alle istituzioni internazionali, per lo sviluppo delle tematiche centrali di settore. Il Ministro Centinaio: “DOP e IGP italiane nel mondo con un sistema unico frutto del dialogo con i Consorzi”
Una nuova strategia per le Indicazioni Geografiche

Si è tenuto ieri a Siena l’incontro tecnico organizzato dalla Fondazione Qualivita e dedicato al confronto tra Consorzi di tutela delle Indicazioni Geografiche italiane e internazionali. Obiettivo: definire una nuova proposta strategica a supporto dello sviluppo del settore nel contesto nazionale ed europeo. Tutto ciò, nell’ambito di cinque tematiche: dal nuovo patto con i consumatori e le comunità locali all’evoluzione della governance, passando dalla nuova PAC e dalla sostenibilità fino a temi come tutela e accordi internazionali. I lavori hanno portato ad un documento strategico condiviso con la platea e che sarà sottoposto all’attenzione di istituzioni e organizzazioni a livello nazionale e europeo. Protagonista dell’incontro, il Ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio, che durante il suo intervento ha ribadito la necessità di un impegno unico per “garantire la qualità e essere più incisivi nella promozione nel mondo”.

CENTINAIO: “UNIRE AGRICOLTURA E TURISMO”

In questo momento di stagnazione economica e di crisi – ha commentato Centinaioil solo settore a segno positivo è quello dei comparti agroalimentare e vitivinicolo, per questo dobbiamo avere sempre più attenzione verso l’agricoltura italiana e verso il sistema turistico. Unire questi due ambiti in apparenza molto diversi è la vera scommessa, la mission su cui il ministero sta lavorando. Abbinare nella comunicazione prodotti e territori dà origine a un contaminazione che crediamo essere vincente. Oggi il mondo è cambiato, ci sono mercati sempre più esigenti che riconoscono in noi la qualità, ma dobbiamo essere più incisivi nella promozione. Dobbiamo iniziare a promuoverci in modo diverso, l’obiettivo è promuovere i nostri prodotti nel mondo con un sistema unico. Azioni riconoscibili sotto il brand Italia frutto del dialogo con Consorzi di Tutela”.

DOPO IL 2020: UN LAVORO CONDIVISO SULLA PAC

Paolo De Castro, Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Qualivita, ha sottolineato ancora una volta l’importanza di un lavoro condiviso sulla PAC post 2020. “La riforma del regolamento europeo sulle Indicazioni Geografiche e la loro tutela saranno punti centrali della riforma della PAC per continuare a garantire lo sviluppo dei nostri territori. Dobbiamo essere consapevoli però che in Europa il 90% dei Paesi non è interessato ai temi che stanno a cuore all’Italia e ad altri 4 o 5 paesi dell’area mediterranea. Gran parte dell’Europa, con 28 diverse realtà, non ritiene centrale l’impegno per le DOP e IGP che tanto ci coinvolge. Quindi dobbiamo unire le forze, come nel meeting di oggi, al quale hanno partecipato Francia, Spagna e Portogallo: è sicuramente la strategia vincente. La presenza della delegazione del ministero giapponese è un segnale dell’importanza che hanno gli accordi bilaterali per la tutela delle IG”.

STRATEGIA DI SISTEMA PER LE INDICAZIONI GEOGRAFICHE

Marie Guittard, Direttrice Inao, ente pubblico responsabile del sistema francese dei marchi di qualità e origine, ha affermato “la necessità di una strategia di sistema condiviso per lo sviluppo delle DOP e IGP, che oggi in Francia rappresentano i maggiori strumenti di politica agricola alimentare e sviluppo del territorio”. Cesare Baldrighi, Presidente Aicig, ha sottolineato che “c’è molta attenzione intorno al mondo delle Indicazioni Geografiche e il nostro dovere è supportare questo fermento e accompagnarlo. Punti centrali sono l’adeguamento legislativo con coordinamento unico e una nuova attività di promozione e formazione dei Consorzi di tutela. Molti disciplinari di produzione sono anacronistici, la nuova PAC offre grandi opportunità perché prevede la semplificazione dei disciplinari”. Stefano Zanette, vice Presidente Federdoc ha sottolineato come “sulla governance abbiamo bisogno di gestire i processi sui mercati internazionali con nuovi strumenti per la tutela e la valorizzazione delle IG”.

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