Efsa, più fondi per la sicurezza alimentare

L’impegno del Parlamento europeo è di portare la dotazione finanziaria dagli attuali 80 milioni di euro all'anno a 142,5 milioni nel 2022. Sarà anche creata una banca dati europea, accessibile al pubblico, con tutti gli studi commissionati
Efsa, più fondi per la sicurezza alimentare

L’ Efsa di Parma (Autorità europea per la sicurezza alimentare) potrà beneficiare di maggiori finanziamenti per la valutazione dei rischi legati alla sicurezza degli alimenti, “quindi di una maggiore indipendenza di giudizio con procedure ancora più trasparenti nei confronti degli oltre 500 milioni di consumatori europei”. A darne notizia è Paolo De Castro, primo vice presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo, che commenta il voto dell’Assemblea in favore dell’accordo politico raggiunto Parlamento e del Consiglio UE sulla proposta della Commissione Europea di rendere più trasparente l’analisi del rischio nella filiera alimentare. Hanno votato a favore 603 eurodeputati, con 17 contrari e 27 astenuti.

PIÙ FONDI E UNA BANCA DATI EUROPEA

L’impegno dei co-legislatori – spiega De Castroè di portare progressivamente la dotazione finanziaria dell’Efsa dagli attuali 80 milioni di euro all’anno a 142,5 milioni nel 2022. Questo aumento, tuttavia, dovrà essere integrato nella programmazione finanziaria UE 2021/27 su cui i leader europei non si sono ancora pronunciati. L’obiettivo che vogliamo raggiungere è ambivalente: da un lato, mettere fine alle controversie sull’autorizzazione e il rinnovo di alcuni prodotti sensibili, quali i prodotti fitosanitari come il glifosato. Dall’altro, dare certezza giuridica ai nostri agricoltori e produttori e riconquistare la fiducia dei consumatori verso il settore agroalimentare. Le nuove regole infatti – prosegue l’eurodeputato – miglioreranno la trasparenza della procedura per autorizzare la commercializzazione di questi prodotti, garantendo che gli studi e le valutazioni di eventuali rischi siano più affidabili, obiettivi e indipendenti. Sarà anche creata una banca dati europea, accessibile al pubblico, con tutti gli studi commissionati”.

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