Pasta, la competizione passa dagli USA

Nonostante le attuali difficoltà del mercato statunitense le alternative a base di legumi, di vegetali e senza glutine vanno sempre più forte nel comparto della pasta secca. Barilla resta saldamente leader di mercato

Pasta, la competizione passa dagli USA

Nonostante le attuali difficoltà del mercato statunitense le alternative a base di legumi, di vegetali e senza glutine vanno sempre più forte nel comparto della pasta secca. Barilla resta saldamente leader di mercato

La concorrenza nel settore della pasta secca negli Stati Uniti è in costante aumento, in concomitanza con il debutto di nuove linee e la crescente popolarità dei prodotti a marchio privato. Il che sommato alle sfide nella distribuzione, ai problemi di personale e all’incremento dei formati alternativi sta causando un impatto negativo su alcuni produttori. Il presidente e AD di Ebro Foods, Antonio Hernandez Callejas, ad esempio, ha dichiarato che il marchio Riviana dell’azienda è stato colpito da problemi di distribuzione, soprattutto da quando un numero crescente di brand europei ottiene spazio sugli scaffali degli store a stelle e strisce.

IL PESO DELLE OPZIONI ALTERNATIVE

Il mercato della pasta negli Stati Uniti è sempre più competitivo: abbiamo Barilla, le private label e, molto più indietro, American Italian Pasta” ha sottolineato Callejas. “Senza dimenticare che le promozioni rappresentano oltre il 65% dei volumi di vendita”. La categoria della pasta secca, inoltre, ha risentito dell’aumento delle opzioni alternative, a partire da prodotti veg e a base di legumi. Le innovazioni includono pasta ‘a spirale’ a base di verdure di Green Giant, Del Monte e Veggie Noodle, nonché pasta di alghe marine. Si tratta per lo più di prodotti a base vegetale, senza glutine e paleo-friendly, che contengono dal 65 al 90% di carboidrati in meno rispetto alla pasta tradizionale: fattori che attraggono sempre di più i consumatori americani, in particolare i più giovani.

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LA LEADERSHIP DI BARILLA

Tra i consumatori americanic’è anche chi si è allontanato dalla tradizionale pasta di grano duro a causa della ‘carbofobia’ e della preoccupazione per il contenuto calorico. Secondo Mintel, il 41% dei consumatori statunitensi considera il riso e altri cereali più sani della pasta. E i pastifici che producono pasta secca si sono adattati a questo cambiamento nella domanda. Barilla ha recentemente presentato negli USA pasta a base di ceci e lenticchie rosse: una mossa che potrebbe attrarre gli intolleranti al glutine – insieme a quanti sono alla ricerca di più proteine e fibre. Un’offerta che potrebbe contribuire a consolidare ulteriormente la posizione di leader di mercato di Barilla oltreoceano.

INNOVAZIONE: PASTA 3D E OLTRE

In base ad una ricerca di Statista, l’anno scorso i consumatori americani hanno acquistato pasta Barilla con una frequenza quasi doppia rispetto alle altre marche commerciali. Albertsons ha ampliato nell’autunno scorso la sua linea di prodotti a marchio con Signature Reserve, che includeva una pasta ultra premium prodotta in Italia. Tuttavia, secondo Forbes, Barilla resta il più grande pastificio al mondo. Nel 2017 aveva il 30% del mercato statunitense e vendeva prodotti per 3,5 miliardi di dollari all’anno. Con questo genere di successo e di influenza, la multinazionale parmigiana è ben posizionata per innovare, sia all’interno sia all’estero. L’azienda è fortemente impegnata nella ricerca e sviluppo; sta sperimentando la pasta stampata in 3D e sviluppando prodotti nelle aree del bio, senza glutine, a cottura rapida e i meal kit, molto apprezzati dai consumatori.

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CONSUMI IN AUMENTO

Quel che è certo è che i consumatori non mostrano alcuna intenzione di rinunciare alla regina dei primi piatti. Secondo Euromonitor, il consumo globale di pasta senza glutine e biologica è in aumento. Altre aziende potranno entrare nel segmento della pasta secca se riusciranno a convincere i potenziali clienti che i loro prodotti hanno meno calorie e più proteine e fibre rispetto ai concorrenti. L’aggiunta di opzioni a base vegetale e senza glutine potrà consentire alla categoria di ripartire negli USA. Se poi anche i problemi di distribuzione e di personale saranno risolti, le vendite a valore e a volume riprenderanno.

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