Dairy e carne ‘alternativi’: aumentano gli investimenti

Carne e prodotti lattiero-caseari a base vegetale hanno assorbito un terzo degli investimenti totali delle startup alimentari americane nel 2018

Con il mutare delle preferenze dei consumatori, cambiano anche le scelte delle aziende alimentari: carne e dairy a base vegetale non fanno eccezione. Mentre tendenze come quella veg continuano ad essere caratterizzate da una forte crescita e, quindi, da nuovi investimenti, altri come la cannabis stanno solo cominciando ad emergere e ad attirare l’attenzione del mercato.

Secondo due relazioni del Good Food Institute, negli ultimi 10 anni gli investitori americani hanno scommesso più di 17 miliardi di dollari in aziende produttrici di carne a base vegetale o da cellule coltivate – di cui 13 miliardi solo nel 2017 e 2018. Si tratta di una crescita del 17%, con un totale di oltre 3,7 miliardi di dollari di vendite al dettaglio in base ai dati Nielsen. Lo scorso anno, le aziende produttrici di proteine alternative hanno assorbito il 13% degli investimenti complessivi del settore. Anche il lattiero-caseario a base vegetale sta registrando una crescita vertiginosa, con il 14% dei finanziamenti totali effettuati nel 2018.

MENO CARNE, PIÙ VEGETALI: CAMBIANO LE PREFERENZE DEI CONSUMATORI

Questi dati non devono sorprendere più di tanto, dato che il 60% dei consumatori americani riferisce di aver ridotto i prodotti a base di carne nella propria dieta, e il 55% lo considera un cambiamento permanente. Questa tendenza si sta pian piano trasformando in una nuova abitudine alimentare. Man mano che i prodotti a base vegetale diventano parte della dieta tradizionale, aumentano gli investimenti. Delle 19 acquisizioni di aziende di prodotti a base vegetale effettuate dal 2009, 10 sono avvenute solo negli ultimi due anni.

LA CRESCITA DELLA CANNABIS LIGHT

Ma gli investitori hanno già trovato altre categorie ormai mature per una disruption nell’industria alimentare. La più nota è quella dei prodotti con la cosiddetta cannabis light. Anche se finora hanno attirato solo il 4% degli investimenti complessivi, ci sono parecchie start-up che stanno attirando l’interesse dei grandi gruppi. Un report della BDS Analytics prevede che la spesa per alimenti con cannabinoidi sarà di 4,1 miliardi di dollari entro il 2022 – più del doppio rispetto agli 1,5 miliardi di dollari dell’anno scorso.

IL MONDO DEGLI SNACK: UN AFFARE SICURO

Un altro ambito sempre sotto ai riflettori è quello degli snack salati. L’anno scorso, tutti gli investimenti hanno riguardato prodotti non a base di patate: i consumatori, in pratica, si allontanano dalle patatine fritte come prima opzione. Con 27,7 milioni di dollari di finanziamenti nel 2018, è più che evidente la crescita della quota di mercato degli snack, ideali per consumatori affamati e al tempo stesso (molto) impegnati, alla ricerca di modi alternativi e il più possibile sani per nutrirsi comodamente e in movimento.

LE PROSPETTIVE DI CRESCITA

Snack, cannabis light e prodotti a base vegetale saranno probabilmente le categorie in cui i grandi attori del largo consumo cominceranno a cercare di crescere nel prossimo futuro. Anche se i giganti dell’alimentare sono generalmente più lenti a muoversi rispetto alle startup, ci sono già segnali di cambiamento. Mondelez ha dichiarato che il cannabidiolo potrebbe far parte delle sue future innovazioni in materia di snack mentre Ben & Jerry’s, di proprietà di Unilever, ha assunto un solido impegno per un gelato alla cannabis light.

Molti gruppi, tra cui Tyson e Nestlé, hanno scelto di investire in alternative vegetali alla carne – o di crearne di proprie – mentre i consumatori continuano a chiedere a gran voce nuove opzioni. Intanto, molti nuovi marchi cercano di entrare nella categoria. Il loro futuro dipenderà dalla capacità di catturare l’attenzione di investitori alla ricerca di prodotti che ridefiniscano la categoria.

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