Spesa online, la sfida passa per le private label

Secondo i dati Nielsen, negli USA la quota delle vendite online di prodotti a marchio del distributore è più che raddoppiata nell'ultimo anno. Le private label rappresentano il 3% delle vendite totali, in notevole crescita rispetto all'1,3% del 2017

I consumatori hanno accolto ormai da tempo le private label nel loro carrello della spesa, e le vendite all’interno degli store ‘fisici’ dovrebbero continuare a crescere negli anni a venire. Secondo una ricerca Nielsen sul mercato americano, i prodotti a marchio privato rappresentano attualmente il 17% delle vendite di beni di largo consumo nei supermercati con vendite in aumento di 7,9 miliardi di dollari negli ultimi tre anni.

Ma i retailer devono considerare con attenzione anche il posizionamento dei loro marchi nel mercato online. L’e-commerce è un canale in cui prosperano i marchi di nicchia, e questo lo rende un luogo ideale per promuovere nuove private label e alternative promettenti in tutte le categorie. “Le private label emergono sempre più come ‘il marchio da battere’ nell’e-commerce” osservano i ricercatori Nielsen nel loro report.

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COME VENDERE LE PRIVATE LABEL ONLINE

Le opportunità offerte dal commercio elettronico per i marchi privati variano a seconda della categoria considerata. Tra l’altro, se da un lato la maggior parte dei retailer offre private label online, dall’altro molti non fanno ancora abbastanza in termini di spinta all’acquisto e visibilità dei propri marchi. Il gigante dell’e-commerce Amazon è, al momento, saldamente in testa con un’abbondanza di linee di MDD. Altri rivenditori online, come Thrive Market e Brandless, si sono fatti conoscere vendendo prodotti a marchio privato di alta qualità e puntando a loro volta sulla fidelizzazione dei clienti.

L’ESEMPIO DI WALMART

Walmart, tuttavia, detiene al momento il primato del ‘salto’ più efficace – in termini di crescita – nelle vendite online di private label. Il che è probabilmente dovuto alle sue dimensioni, ma anche alle politiche aggressive che puntano sull’e-commerce collegato al pickup (consegna e ritiro presso la vastissima rete di store del gigante del retail americano).

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Secondo i dati IRI, negli USA le vendite a marchio privato sono destinate a superare in futuro quelle dei marchi tradizionali. Inoltre, in questo ambito i grocer stanno perdendo una parte significativa di quote di mercato a favore di discounter o di giganti del retail come Costco. Utilizzando la leva dell’e-commerce per promuovere le proprie private label, gli store alimentari potrebbero provare a riguadagnare terreno.

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