Inalpi, chi punta sulle persone cresce di più

In occasione della fiera Cheese, il gruppo di Moretta ha presentato il Bilancio Sociale 2018, centrato su un progetto di integrazione destinato a fare scuola
Inalpi, chi punta sulle persone cresce di più

Un recente studio Istat ha dimostrato, numeri alla mano, che le imprese che investono in sostenibilità (sociale e ambientale) guadagnano mediamente il 15% in più di quelle che non lo fanno. La storia di Inalpi è una perfetta dimostrazione di questa regola: cresce a doppia cifra ogni anno (nel 2018 ha raggiunto i 172 milioni di euro) in un mercato non facile, mettendo al centro del suo business tutti i principi cardine della Csr, dall’attenzione ai dipendenti all’inclusione sociale, dalla valorizzazione dei fornitori di materia prima a quella del territorio e dell’ambiente. Basta scorrere le 80 pagine del Bilancio Sociale presentato quest’anno in occasione di Cheese, per toccare con mano i risultati di un impegno che ha radici antiche. “La storia di Inalpi è basata da sempre sul concetto di famiglia, di attenzione alle esigenze degli altri – scrive il presidente Ambrogio Invernizzi nella prefazione del Bilancio -. Il nostro lavoro si svolge quotidianamente secondo valori che sono per noi una vera e propria strada da percorrere: buono, giusto, sicuro”. La novità di quest’anno, presentata lo scorso sabato nell’affollatissima Sala Consiliare del Comune di Bra, è un progetto che Inalpi ha avviato circa 18 mesi fa, in collaborazione con l’Associazione Papa Giovanni XXIII, per l’integrazione lavorativa di immigrati. Si tratta di uomini e donne provenienti dalla Guinea, dalla Costa d’Avorio, dalla Nigeria, dal Gambia che, come si legge nel Bilancio “sono entrati a far parte della famiglia Inalpi con un primo contratto di tirocinio. Il percorso formativo è di 12 mesi durante i quali si acquisiscono le competenze necessarie per operare all’interno degli stabilimenti di Moretta, una conoscenza che, guardando al futuro, avrà lo scopo di creare risorse formate e competenti. Per molti di loro il progetto proseguirà anche nel 2019, con il passaggio a un contratto di apprendistato, per proseguire un cammino che non è solo lavorativo, ma anche di integrazione vera e propria, fatta di conoscenza e condivisione con i colleghi”. La misura della valenza di questo progetto per il territorio l’ha data la partecipazione corale di istituzioni e stakeholder alla presentazione dell’iniziativa: da Slow Food all’Agenzia dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite, dall’Associazione Granello di Senape che sostiene le ragazze vittime di tratta al Sindaco di Bra Giovanni Fogliato (che ha ringraziato chi, come Inalpi, lavora concretamente per l’integrazione, sinonimo di conoscenza e di crescita per tutta la comunità), al Senatore Mino Taricco, che ha ricordato come Inalpi abbia sempre fatto da apripista in tema di sostenibilità fin da quando, dieci anni fa, avviò la produzione di latte in polvere 100% piemontese di filiera corta e certificata, del quale ancora oggi è l’unico produttore italiano.

“Siamo stati spesso i primi o gli unici a compiere determinate scelte, a intraprendere un certo cammino aziendale, introducendo alcune volte delle vere e proprie novità, altre volte tracciando un percorso seguito poi da altri. Ed è proprio questo il senso del Bilancio Sociale 2018, raccontare un progetto che vorremmo diventasse proprietà di altre aziende” ha confermato Ambrogio Invernizzi. Un Bilancio certificato da Deloitte e commentato, in occasione della presentazione, da Eugenio Puddu, Partner della società di revisione, che ha sottolineato come, oggi più che mai, il vero valore di un’impresa stia nel ritorno di valore che questa riesce a generare sul territorio in cui opera. Il merito di questo Bilancio Sociale è stato proprio quello di aver ‘fotografato’ e condiviso questo valore. “È una fotografia che porta in superficie la realtà di un’azienda che noi amiamo rappresentare come un’industria agricola con i piedi ben piantati a terra e la testa rivolta sempre a nuovi progetti per valorizzare prodotti e persone – ha spiegato Matteo Torchio, Responsabile Comunicazione di Inalpi -. La fotografia di quest’anno racconta dei dipendenti e dei fornitori, delle iniziative di sostegno al territorio e di quelle finalizzate a una sempre maggiore sostenibilità della produzione. Presenta i risultati ottenuti in termini finanziari e illustra i nuovi progetti avviati. È l’istantanea di un anno di lavoro che comprende ogni singolo elemento, progetto, persona che hanno contribuito alla realizzazione di una crescita importante”.

© Riproduzione riservata