CIS: informare correttamente sul sale

L’intervento di Compagnia Italiana Sali sulle tante varietà di un elemento essenziale: iposodico, rosa, grigio, con ferro e oligominerale
CIS: informare correttamente sul sale

Nell’ottica di proseguire nel suo impegno nel trasmettere messaggi corretti e completi sul sale, le sue proprietà e i suoi utilizzi, CIS – Compagnia Italiana Sali chiarisce alcune informazioni importanti che in una nota ufficiale valuta “non siano state presentate in modo altrettanto preciso da alcune fonti di informazione”.

La comunicazione di CISè sempre partita dalle linee guida dettate dal Ministero della Salute sulla riduzione del consumo di sale. Abbiamo sempre portato avanti una politica di comunicazione mirata a sensibilizzare il pubblico e fare educazione alimentare e nutrizionale per una conoscenza migliore e più attenta dei nostri prodotti – valori nutrizionali, proprietà organolettiche, tipi di utilizzo, abbinamenti in cucina – che guidi le persone a compiere delle scelte più consapevoli. Questo significa che, partendo dal presupposto che occorre consumare poco sale e nelle quantità indicate dall’OMS (5 gr al giorno per l’appunto), si può tuttavia scegliere, tra i tanti, un prodotto di qualità e questo lo si può fare solo conoscendo ciò che si acquista e si consuma. Da qui, la comunicazione sui singoli sali e le loro proprietà”.

CIS: OGNI SALE HA PROPRIETÀ DIVERSE E PARTICOLARI

I sali viola, rosa e grigio sono integrali d’origine: questo significa che sono sali che non hanno subito alcun trattamento, raffinazione chimica o aggiunta di additivi e conservanti, e che mantengono quindi inalterate le caratteristiche organolettiche, le qualità nutrizionali e la consistenza che derivano loro, appunto, dal luogo di raccolta o estrazione.

Il sale rosa deve il suo colore all’alta percentuale di ferro contenuta nelle rocce, che si ritrova poi nel sale (1 mg/kg). Tale quantità “giustifica – prosegue la nota di CISla dicitura di ‘rilevante presenza’ considerando che gli altri oligoelementi principali sono presenti in percentuali inferiori, ma sono pur sempre presenti (Magnesio, Potassio, Calcio, Solfati) insieme ad altri, rilevabili anche in ‘tracce”.

Il sale grigio, invece, è un sale marino raccolto a mano nelle saline di Guérande in Bretagna, molto umido, con un’importante presenza di oligo-elementi e minerali e povero di sodio: ne contiene, infatti, in quantità minore rispetto al classico sale bianco da cucina – 95% di NaCl contro il 97/99% (tenendo presente che essendo un prodotto marino può esservi un range che va dal 95% al 97% e che varia per ogni partita di sale) per questo è definito naturalmente iposodico (dal greco “a basso tenore di sodio”). “Questa composizione nutrizionale è dovuta, così come il colore, all’argilla contenuta nel terreno dei bacini salanti dove avviene la sua cristallizzazione. Non certo da un generico ‘sporco’. Questo sale ha dunque delle indubbie e naturali proprietà e non è affatto venduto sul mercato come prodotto iposodico (definizione che, infatti, non compare affatto in etichetta)”.

IL SALE E L’EQUILIBRIO DELL’ORGANISMO

I sali rosa e grigio sono dunque prodotti che contengono oligo-elementi e minerali importanti (non è certo la colorazione del sale l’indice di salubrità del prodotto) e per questo “possono concorrere, se sapientemente dosati, all’equilibrio dell’organismo umano. Non sono mai stati presentati come prodotti che fanno bene alla salute se consumati in alte quantità, ma che altresì posseggono una valenza salutistica se consumati entro i limiti sopra descritti proprio perché prodotti qualitativamente migliori (e controllati lungo tutta la filiera valore) rispetto al sale comune. Tanto meno si invita al loro consumo in grandi quantità o in maniera sregolata per coprire il fabbisogno giornaliero di alcuni elementi, come ad esempio il ferro, che ovviamente devono essere acquisiti dall’organismo attraverso una sana, corretta e bilanciata alimentazione”.

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