Digital retail, la sostenibilità al centro

Perché l’e-commerce è il futuro della distribuzione: l’esperienza di ReStore e l’esempio di Esselunga, primo player del retail italiano a puntare sulla propria leadership nel commercio elettronico
Digital retail, la sostenibilità al centro

L’evoluzione del largo consumo vira sempre più verso la sostenibilità, e i retailer sono all’opera per individuare soluzioni e mezzi, anche tecnologici, per coinvolgere il consumatore che ormai è digitale. Il digital retail, in questo contesto, ha assunto un ruolo di affiancamento del punto vendita fisico, con una connotazione sorprendentemente rivolta al sostenibile.

TUTTI I PLUS DEL DIGITAL RETAIL

Come sottolinea un report di ReStore, da anni a fianco dei maggiori operatori della Gdo, l’e-commerce nell’immaginario collettivo spaventa ancora, disegnando per molti uno scenario negativo: riduzione dei posti di lavoro, cannibalizzazione del fatturato dei punti vendita, alienazione del consumatore e perdita di contatto umano con il cliente. Nulla di più lontano dal vero.

Sebbene i consumatori preferiscano ancora il canale tradizionale per i loro acquisti, il digital retail diventa alleato e si trasforma in un motore di crescita e innovazione in ambito retail per diverse ragioni. Non sostituisce i punti vendita fisici, ma li affianca, creando nuovi posti di lavoro, come i picker, i dipendenti che preparano le buste delle spesa da consegnare al cliente finale.

Inoltre non aumenta i gap tecno-sociali, ma semplifica le possibilità d’accesso ai beni di prima necessità per anziani, disabili e famiglie con bambini piccoli, grazie al servizio di consegna a domicilio. Infine non isola il consumatore, ma gli restituisce la sua risorsa più preziosa: il tempo.

È sufficiente un calcolo veloce per rendersi conto di quante ore richieda fare la spesa: in media il consumatore impiega 69 minuti della propria settimana tra negozi di alimentari e supermercati, dove si reca 1,6 volte a settimana percorrendo un tragitto medio della durata di 12,5 minuti, che raddoppia tra andata e ritorno. La spesa online diventa così uno strumento prezioso, consentendo di risparmiare un totale di 4 giorni per ogni anno della propria vita.

L’ESEMPIO DI ESSELUNGA

Recentemente Esselunga, uno dei maggiori player italiani della distribuzione organizzata, dopo aver scommesso per anni sull’e-commerce si è presentata con uno spot TV dedicatoprimo tra i grandi operatori della Gdo a investire e credere fortemente sulla propria leadership nel mondo del digital retail e sulla rilevanza del servizio stesso. Questa è una novità assoluta, segno che finalmente i tempi stanno cambiando anche in Italia e indicazione per tutti di quella che sarà la via del futuro per il settore”, sottolinea Barbara Labate, Ceo di ReStore.

In ReStore crediamo che l’e-commerce non sia solo un modello di business a supporto di quello tradizionale, ma una grande occasione per indirizzare il comparto della grande distribuzione verso un modello di sviluppo sostenibile che possa portare benefici a tutte le parti coinvolte. In questo senso, se vogliamo, l’ e-commerce può aiutare la Gdo a farsi apripista di quella trasformazione del mondo annunciata con le 17 linee guida dell’ONU nell’Agenda 2030”.

LA SOSTENIBILITÀ DELL’E-COMMERCE IN 5 PUNTI

Diversi tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs) sono infatti compatibili con i servizi e le attività propri degli online store, i quali:

  • Estendono notevolmente la soglia d’accesso ai beni di prima necessità, aumentando la sicurezza alimentare per molti e migliorando le possibilità di nutrizione di ampi gruppi sociali, perché pensati per raggiungere chiunque, ovunque. In questo senso, possono virtualmente ridurre anche l’ineguaglianza all’interno di e fra le nazioni;
  • Assicurano la salute e il benessere perché nascono per agevolare quelle persone che, per i motivi più vari – quali l’età e l’infermità fisica – non hanno la possibilità di recarsi presso i punti vendita; inoltre, riducono considerevolmente l’inquinamento in quanto invece dello spostamento di più auto è previsto solo l’utilizzo del camion delle consegne, che in molti casi è anche ecologico;
  • Incentivano una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile perché creano nuovi posti di lavoro. Inoltre, permettono un’occupazione piena e produttiva oltre che un’attività lavorativa dignitosa per tutti, compresi giovani o donne che hanno difficoltà a trovare lavoro o a rientrare nel mondo professionale;
  • Contribuiscono a trasformare le città in ambienti inclusivi e sostenibili in cui le disuguaglianze vengono ridotte, perché essendo concepiti come sistemi “democratici” assicurano che le pari opportunità di accesso ai servizi siano la norma per tutti;
  • Promuovono azioni per combattere il cambiamento climatico attraverso un uso consapevole della tecnologia, la quale porta ad acquistare solo quello di cui realmente si ha bisogno e permettendo di conservare ed utilizzare in modo durevole le risorse naturali (terrestri e marine).
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