Ferrarini: tre mesi di tempo per un concordato su Vismara

Dopo il rigetto immediato della cordata guidata da Intesa Sanpaolo, ora si apre uno spiraglio nel caso fosse limitata alla sola Vismara
Ferrarini: tre mesi di tempo per un concordato su Vismara

Il tribunale di Reggio Emilia ha assegnato 90 giorni di tempo al gruppo Ferrarini per la presentazione di un nuovo concordato, mentre l’adunanza dei creditori avrà luogo il 22 gennaio 2020. In questo contesto si inserisce la manifestazione d’interesse per il salvataggio di Ferrarini e Vismara (entrambe in concordato preventivo), avanzata il 5 novembre scorso e subito rifiutata dai proprietari, di una cordata di imprese attive nel settore dei salumi.

La cordata riunita da Intesa Sanpaolo comprende tra gli altri il gruppo Bonterre – Grandi Salumifici Italiani e Casillo Partecipazioni, e il suo obiettivo dichiarato è preservare le due società, assicurandone la continuità aziendale e il rilancio attraverso un piano industriale di continuità unitario per risanare le due aziende nelle more delle procedure concordatarie. Al momento non sono stati definiti i dettagli economici.

SPIRAGLI PER VISMARA, FERRARINI L’ACQUIRENTE RESTA PINI

Per Sido Bonfatti, consulente legale di Ferrarini e Vismara, “la situazione che si è venuta a creare in Vismara non comporta nessun effetto pregiudizievole sulle altre società del gruppo. Ferrarini SpA e Società Agricola Ferrarini sono tornate ai livelli produttivi, occupazionali e commerciali precedenti al concordato e stanno procedendo come prospettato dai piani presentati”. Ma se l’offerta della cordata “fosse circoscritta soltanto all’acquisto di Vismara sarebbe gradita”.

Per Ferrarini l’acquirente di riferimento resterebbe il Gruppo Pini di Sondrio, leader della bresaola valtellinese e primo operatore italiano nel campo della macellazione dei suini, che lo scorso febbraio aveva annunciato l’accordo per rilevare la maggioranza dell’azienda mettendo sul tavolo anche 10 milioni di euro per ricapitalizzare le società, e divenendo l’azionista di maggioranza con l’80% del capitale.

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