Pomodorino d’Oro Mutti: premio alla qualità

Per la 20esima edizione, la prima che include anche specialità tipiche del Sud, sul podio tre aziende blasonate e pluri premiate: Luciano Franzoni, Società Agricola Schiena Franco, Pietro e Luciano, e Ricali Giorgio e Marina
Pomodorino d’Oro Mutti: premio alla qualità

Si è tenuta a Fiorano Modenese la XX edizione del Pomodorino D’Oro Mutti, il premio dedicato ai conferitori di pomodoro che, nella campagna appena conclusa, si sono distinti per eccellenza e qualità della materia prima. Un’edizione speciale quella di quest’anno che, per la prima volta, premia anche le specialità tipiche del Sud Italia come pomodoro lungo e ciliegino, oltre alle varietà del Nord Italia.

La campagna 2019 si è chiusa, per il distretto del Nord Italia, con una leggera flessione da ricondurre al clima poco favorevole del mese di maggio che è stato il più freddo e piovoso degli ultimi 60 anni e ha costretto a una partenza molto ritardata (10 giorno). Tuttavia, anche quest’anno la qualità è in linea con gli alti standard qualitativi e, come ogni anno, è per noi fondamentale riconoscere e premiare l’impegno dei protagonisti della campagna che rendono tutto ciò possibile grazie al loro costante investimento in know-how”, commenta Francesco Mutti (nella foto), Amministratore delegato di Mutti.

I VINCITORI DEL 2019

Tra le oltre 400 famiglie di agricoltori conferitori, con le quali Mutti da sempre avvia e mantiene un rapporto diretto e di fiducia, sono stati selezionati e premiati i 40 migliori produttori distintisi per una qualità eccellente della raccolta. In particolare, quest’anno ha ottenuto il podio l’azienda Luciano Franzoni (provincia di Reggio Emilia), già vincitrice nel 2018, 2016, 2014 e 2011 e classificatasi nei primi 5 per altri tre anni, seguita al secondo posto, dall’altrettanto blasonata Società Agricola Schiena Franco, Pietro e Luciano (provincia di Piacenza) che si è classificata tra i migliori produttori per sette volte ininterrottamente dal 2012 al 2019. Infine, il terzo posto è andato a Ricali Giorgio e Marina (provincia di Piacenza) che si è classificata per ben tre volte.

Uno speciale riconoscimento è stato attribuito all’azienda agricola Fratelli Calza di Daniele e Sandro Calza di Samboseto di Busseto che da cinquant’anni, quando le redini erano in mano al papà Giovanni ed alla mamma Carmen, conferisce pomodoro all’azienda Mutti. “Cinquant’anni di reciproca fiducia e stima, di trattative concluse sempre nel rispetto e nella soddisfazione, di una collaborazione che ha sempre prodotto risultati eccellenti per entrambi”, commenta Marcello Mutti, intervenuto all’evento per consegnare l’ambito riconoscimento al vincitore del premio, ma anche per festeggiare questo lungo sodalizio con la famiglia Calza.

POMODORINO D’ORO: UNA RIFLESSIONE SUI PROGETTI DI FILIERA

L’evento di premiazione del Pomodorino D’Oro Mutti è stato pensato, quest’anno, come occasione per contestualizzare il tema dell’eccellenza della materia prima all’interno di una riflessione più ampia sulla filiera, a partire dall’impegno dei protagonisti per un sistema agricolo sostenibile e contraddistinto da etica e legalità. Sono state ricordate le pratiche messe in atto da azienda e dalle istituzioni per il contrasto dei fenomeni di sfruttamento della mano d’opera in agricoltura.

Tra i progetti di rilievo vi è la rinnovata richiesta di adesione da parte di tutti i conferitoti alla Rete del Lavoro Agricolo di Qualità, strumento che permette di tutelare le imprese agricole virtuose che si distinguono per il rispetto delle norme in materia di lavoro. Mutti, da parte sua, è stata la prima azienda ad aver raggiunto nel 2018 la completa conversione alla raccolta meccanizzata anche al Sud ed anche per i pomodori ciliegini e datterini e con la campagna 2019, sempre al sud, si è giunti al 100% dei conferitori che hanno aderito ad uno schema di certificazione etica con audit di parte terza.

INNOVAZIONE E RICERCA

In termini di innovazione e continua ricerca delle migliori soluzioni per rispondere all’impegno in qualità e sostenibilità, Mutti ha lanciato quest’anno il progetto Residuo zero con un primo test su 80 ettari distribuiti in 12 aziende pilota, scelte in base alle problematiche più comuni (come il ragnetto o la peronospora) che necessitano di interventi di difesa.

Con lo scopo di mantenere la biodiversità degli agro-ecosistemi destinati a pomodoro e valorizzare il ruolo degli agricoltori in quanto custodi e promotori della biodiversità, Mutti, in collaborazione con il Wwf Italia, ha lanciato anche il progetto “Agri-Nature”.

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