Plastic tax, il 54% degli italiani è a favore

Dall’ultima ricerca Nielsen emergono la predisposizione degli italiani all’impegno per il pianeta e l’aspettativa che le aziende facciano altrettanto. Ad esempio con pack compostabili, servizio alla spina, carta, cartone e vuoto a rendere

Inquinamento e degrado ambientale sono “molto preoccupanti” per il 59% degli italiani, addirittura più delle difficoltà economiche, indicate come molto preoccupanti solo dal 53%. Per l’88%, inoltre, la difesa dell’ambiente è uno dei valori più importanti nell’attuale società. Infatti, nonostante le tante polemiche che l’hanno accompagnata, il 54% degli italiani si dice a favore della plastic tax. Partendo da queste evidenze Nielsen, in collaborazione con Novamont, ha indagato il pensiero della popolazione italiana riguardo la salvaguardia del pianeta.

TUTELARE L’AMBIENTE A PARTIRE DALLA SPESA

Quasi la totalità degli italiani si dichiara d’accordo con il principio di mutuo impegno: per il 92%, infatti, tutti dovrebbero impegnarsi per ridurre la quantità di rifiuti – che preoccupano ben l’87% dei rispondenti.

L’85% dei responsabili d’acquisto, inoltre, afferma di fare la spesa orientandosi verso marche e prodotti rispettosi dell’ambiente, anche se ciò significa spendere un po’ di più. Per il 75%, infatti, è contemplabile pagare di più un prodotto solo perché è ambientalmente sostenibile, o perché lo è la sua confezione (73%).

PACKAGING SOSTENIBILE, CON TANTO DI PLASTIC TAX

La ricerca Nielsen approfondisce poi il tema del packaging. Il 62% dei consumatori è convinto che le aziende produttrici siano le principali responsabili dell’utilizzo della plastica come componente degli imballaggi nel comparto alimentare – la plastica è percepita come “altamente inquinante” dall’87% degli italiani – mentre solo 15% attribuisce responsabilità ai retailer.

Al contempo, però, pur riconoscendo al governo “colpe” marginali, il 22% crede che siano proprio le istituzioni a poter fare di più per ridurne l’utilizzo. Per il 47% dei consumatori sono invece le aziende produttrici a doversi impegnare per ridurre l’impiego della plastica negli imballaggi. Il 18% dei consumatori riconosce anche le proprie responsabilità e ammette di avere un ruolo nell’utilizzo di questo materiale nei pack dei prodotti.

Nel percepito degli italiani c’è anche la consapevolezza della pericolosità della gomma, che quasi al pari della plastica è considerata responsabile dell’inquinamento dei mari – 30% vs. 31% dei rispondenti. In ogni caso, ben il 54% degli intervistati si dichiara favorevole all’introduzione della plastic tax come imposta alle imprese che producono confezioni monouso di plastica.

UN FUTURO COMPOSTABILE

Gli italiani sono anche propositivi sul futuro: nei prossimi anni, il 64% si aspetta una riduzione dell’utilizzo della plastica non riciclabile negli imballaggi. Per raggiungere l’obiettivo, il 28% di loro suggerisce di impiegare maggiormente bioplastiche compostabili o biodegradabili, il 17% propone invece una maggiore distribuzione di prodotti sfusi e un maggiore utilizzo di carta, cartone e vetro. Suggeriti anche il vuoto a rendere (16%), l’impiego di plastiche riciclabili (14%) e la riduzione del volume e del peso delle confezioni (7%).

Per quanto riguarda le categorie, dall’indagine emerge l’urgenza di ridurre l’utilizzo della plastica soprattutto in: acqua, bevande analcoliche, latte, yogurt, snack dolci (compresi biscotti e cioccolato) e snack salati.

FOCUS SUI CONSUMATORI DI CARNE

La ricerca Nielsen si concentra, in ultimo, sul comparto della carne, particolare sia per peso dello sfuso nel largo consumo, sia per le implicazioni di sostenibilità legate agli imballaggi.

Dal punto di vista degli imballaggi, in questo comparto, la prospettiva è ancora più netta. L’88% dei consumatori di carne dichiara di ritenere importante che il pack sia rispettoso dell’ambiente, e uno su tre chiede maggiore utilizzo di bioplastiche (34%) e di carta, cartone e vetro (20%). A maggior ragione, il consumatore di carne si dichiara sicuramente disposto a pagare di più per carne fresca in una confezione sostenibile nel 57% dei casi, e in media pagherebbe il 4,9% in più.

NON SOLO PLASTIC TAX

Il messaggio chiave per i player del settore è che gli italiani sono ormai convinti che la situazione di degrado ambientale sia effettiva, ma anche che la plastica non sia l’unico “mostro” percepito. Le possibilità di attivarsi con metodi di imballaggio e distribuzione più sostenibili ci sono, anche se questo dovesse significare un certo aumento dei prezzi al consumo – che gli italiani dichiarano di essere disposti a sostenere.

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