Usa, è polemica sui richiami dei prodotti alimentari

Secondo un report di US PIRG gran parte dei retailer statunitensi non informa adeguatamente i suoi clienti. Con gravi rischi per la salute
Usa, è polemica sui richiami dei prodotti alimentari

Negli Usa come in Italia la legge impone a distributori e aziende alimentari di informare adeguatamente i consumatori quando un prodotto potenzialmente nocivo viene ritirato dagli scaffali. Oltreoceano però la procedura seguita dai supermercati è al centro di aspre polemiche, dopo che un rapporto di PIRG Education Fund, nota federazione di organizzazioni indipendenti, ha rivelato che 22 top retailer su 26 sarebbero in realtà gravemente inadempienti. A queste insegne, tra cui figurano Walmart, Aldi, HyVee, Publix, Trader Joe’s e Wegmans, viene contestato di non comunicare opportunamente agli shopper come ricevere notifiche online sui richiami, oppure dove reperire gli avvisi affissi nei negozi. In molti casi, anzi, i consumatori dovrebbero compiere una vera e propria caccia al tesoro per reperire informazioni chiare e aggiornate. Insomma, secondo questo studio, gran parte degli acquirenti finirebbe in realtà per non accorgersi dei richiami. Continuando così a mangiare o conservare in frigorifero gli alimenti a rischio. Solo quattro catene dunque garantirebbero standard di sicurezza almeno accettabili. Si tratta di Harris Teeter, Kroger, Smith’s e Target, che raggiungono una valutazione intermedia (voto C), mentre tutti gli altri player ottengono il grado peggiore (voto F).

I NUMERI DELLE MALATTIE DI ORIGINE ALIMENTARE

Secondo il Centers for Disease Control & Prevention negli Stati Uniti ogni anno ben 48 milioni di persone contraggono malattie di origine alimentare. Di questi, 128 mila devono ricorrere a cure ospedaliere, mentre i decessi ammontano a circa 3 mila.

I TREND DEI RICHIAMI

Tra il 2013 e il 2019 i richiami dei prodotti a base di carne sono aumentati dell’85 per cento. Nel complesso, però, quelli degli alimenti trasformati sono diminuiti dell’8,4 per cento. Tra gli allarmi più recenti spicca quello legato ai polli surgelati di Tyson Food, ritirati in enormi quantità per possibili contaminazioni di metallo.

LA RISPOSTA DELLA FMI

Intanto, le conclusioni di US PIRG sono criticate dalla Food Industry Association, che invece plaude agli sforzi delle catene per sviluppare sistemi di notifica online. A cominciare dall’invio di email. L’FMI, inoltre, ha rispedito le accuse al mittente, ribadendo che il sistema dei richiami è in larga parte perfettamente funzionante e in grado di garantire la piena sicurezza dei consumatori.

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