La pandemia fa volare il mercato dell’aceto

I mesi della quarantena hanno fatto riscoprire le doti igienizzanti degli aceti di vino e di alcol. Forte anche la spinta sull’innovazione
La pandemia fa volare il mercato dell’aceto

Nell’anno terminante a marzo 2020, il mercato dell’aceto ha mostrato performance decisamente positive, chiudendo con un +2,8% a valore e un +7,0% a volume. La produzione ha quindi sfiorato i 92 milioni di litri, per un valore di 137,8 milioni di euro. Inutile sottolineare che un picco nelle vendite si è registrato in coincidenza con il lockdown imposto dal Covid-19, che ha messo in evidenza le performance di segmenti quali l’aceto di vino e di alcol, di cui i consumatori hanno riscoperto le virtù igienizzanti, perfette per le pulizie di casa.

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Andrea Milano, l’aceto di alcol in versione spray

PRODUZIONE OK, COSTI IN CRESCITA

Le aziende hanno retto il forte stress produttivo legato al picco di richieste anche dall’estero, al netto di qualche difficoltà sul fronte logistico e di un conseguente aumento dei costi. Allo stesso modo, i produttori di aceto balsamico hanno dovuto affrontare un aumento dei costi delle materie prime, complice la scarsa produzione di mosti d’uva nella vendemmia 2019. In compenso, sollecitato da Paolo De Castro, coordinatore S&D alla commissione Agricoltura del Parlamento europeo, il commissario Ue Janusz Wojciechowsky ha ufficialmente chiarito che l’indicazione geografica Aceto Balsamico di Modena Igp è tutelata anche contro ogni possibile evocazione che possa indurre in errore i consumatori europei: il Balsamico Igp è dunque “solo” italiano.

L’Aceto di Vino Dal Campo di De Nigris

NOVITÀ A TUTTO CAMPO

Dal canto loro, i produttori hanno dedicato e investimenti anche a novità di prodotto e di packaging. Per fare solo qualche esempio, Acetificio Andrea Milano ha lanciato a febbraio l’aceto di alcol in versione spray e in tre varianti 100% naturali, dotate del pratico trigger. De Nigris lo scorso autunno ha presentato l’Aceto di Vino Dal Campo, sostenuto da Coldiretti con il progetto di Filiera Italia per garantire eticità, qualità, trasparenza e massima informazione al consumatore. Monari Federzoni ha puntato sull’Aceto di Pere, ottenuto da frutti di altissima qualità e contraddistinto da acidità contenuta. Infine, Ponti ha redatto insieme con SGS un disciplinare interno di classificazione dell’Aceto Balsamico di Modena Igp, registrando una simbologia in scala da 1 a 3 destinata alle etichette: la clessidra indica il tempo, la D il livello di densità e un grappolo d’uva stilizzato la percentuale di mosto.

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L’aceto di Pere di Monari e Federzoni
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