I ‘piani quinquennali’ di Esselunga

La Food Company lombarda ha restituito agli stakeholder il 93% del valore creato nel 2019. Questo l’esito del Bilancio di sostenibilità appena presentato. E ora scommette su nuovi ambiziosi traguardi per il 2025

Fortemente voluto dalla presidente Marina Caprotti, il primo bilancio di sostenibilità di Esselunga è stato presentato lo scorso 7 ottobre a Milano, con un evento rigorosamente organizzato in osservanza alle norme di prevenzione anti Covid nella splendida cornice di Palazzo Parigi.

Il bilancio è decisamente positivo. Nel 2019 l’insegna lombarda, che oggi più che mai si definisce come una vera e propria Food company, ha infatti restituito ai propri stakeholder oltre il 93% del valore creato, equivalente a 7,5 su 8 miliardi di euro di fatturato.

Nel 2019 Esselunga si è dotata di una strategia di sostenibilità fondata su cinque macro pilastri: i clienti, le persone, l’ambiente, i fornitori e la comunità e, per ciascuno di questi, ha definito gli obiettivi che intende raggiungere entro il 2025.

Esselunga piano sostenibilità

La presentazione del Bilancio, alla quale erano presenti due partner storici come Altromercato e Banco Alimentare, è stata quindi l’occasione per ripercorrere ed evidenziare le iniziative più significative messe in campo dall’insegna nel corso degli ultimi decenni e presentare alcuni degli ambiziosi obiettivi da raggiungere nel prossimo quinquennio.

Tra questi ultimi spiccano, sul fronte dell’impatto ambientale, la realizzazione di tutte le confezioni dei prodotti Mdd con materiali riciclati, riciclabili o compostabili e la riduzione complessiva del 30% delle emissioni di Gas serra.

“Dal 2017 effettuiamo il Life Cycle Assessment dei nostri prodotti a marchio – ha dichiarato Luca Lattuada, Direttore Risorse Umane e Csr Manager di Esselunga –. Da quest’analisi abbiamo potuto osservare che l’impatto maggiore era in molti casi derivato proprio dal packaging. A partire dal 2019, quindi, abbiamo rivisitato le confezioni di tutta la frutta e verdura della nostra linea Bio puntando sulla compostabilità e a questa stiamo progressivamente aggiungendo anche le altre referenze. La plastica, comunque, resta un materiale che non va demonizzato. Nei casi in cui è insostituibile, la renderemo sempre più riciclabile, mentre, ove possibile, sarà sostituita. In quest’ottica abbiamo voluto rendere completamente plastic free anche i nostri head quarters. Un progetto dall’impatto ambientale piccolo, ma dall’alto valore simbolico”.

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