“Il futuro è guardare oltre”: l’impegno ambientale dell’industria di marca

Dal 3 al 31 ottobre a Milano la mostra fotografica open air promossa da Centromarca nell’ambito del Festival per lo Sviluppo Sostenibile
“Il futuro è guardare oltre”: l’impegno ambientale dell’industria di marca

Dal 3 al 31 ottobre a Milano via Mercanti, a pochi passi da piazza Duomo, ospiterà la mostra fotografica open air “Il Futuro è guardare oltre – Industria di Marca e Sostenibilità”. L’esposizione – promossa da Centromarca, patrocinata dal Comune di Milano e inserita nel calendario di manifestazioni del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2020 – documenterà l’ampio e articolato impegno della moderna industria di marca in campo ambientale e sociale.

Immagini, corredate da didascalie esplicative in italiano ed inglese, richiameranno l’attenzione ed evocheranno riflessioni su aspetti poco conosciuti o non immediatamente percepibili dell’attività d’impresa. Hanno aderito all’iniziativa 28 industrie: Ab Inbev, Amadori, Barilla, Bauli, Beiersdorf, Bonduelle, Bolton, Branca, Cameo, Cavit, Colgate-Palmolive, Colussi, Eridania (immagine di copertina), Essity, FaterSmart, Ferrero, Granarolo, Heineken Italia, illycaffè, Inalca, Lactalis, Lavazza, Mondelēz International, Mutti, Nestlé, San Benedetto, Unilever e Valsoia.

industria di marca
Barilla

INDUSTRIA DI MARCA E SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE: I PROGETTI…

La mostra tocca tematiche ambientali di particolare rilevanza, strettamente collegate all’obiettivo di limitare l’impatto dell’attività d’impresa sul pianeta. Dall’uso consapevole delle risorse naturali alla riduzione delle emissioni, dallo smaltimento dei rifiuti alla riprogettazione dei processi produttivi. Altrettanta evidenza è data agli impegni delle aziende in ambito sociale. Spiccano progetti di aiuto ai soggetti sociali più vulnerabili, il contrasto a stereotipi e pregiudizi, le iniziative per la valorizzazione della persona e della diversità. Una versione online dell’esposizione sarà visibile fino al 31 dicembre sul sito di Centromarca.

Le aziende hanno come fine la generazione del profitto, indispensabile per garantire la continuità dell’impresa, per creare posti di lavoro e generare benessere” sottolinea Francesco Mutti, presidente Centromarca. “A fare la differenza sono le condizioni in cui questo obiettivo è perseguito, i valori di riferimento, gli investimenti e i progetti messi in campo, l’approccio etico al mercato. Attraverso la mostra l’industria di marca sperimenta una nuova modalità di comunicazione con l’opinione pubblica, focalizza l’attenzione su temi di grande attualità e rilevanza, documenta il suo impegno per preservare l’ambiente e dare supporto alla comunità”.

Mutti

La mostra – rileva Cristina Tajani, assessora alle Politiche del lavoro del Comune di Milanoci permette di comprendere, attraverso il linguaggio diretto ed espressivo della fotografia, come marche e imprese non siano solo produttori di beni o servizi, capaci di soddisfare un bisogno, quanto piuttosto promotrici di idee e visioni del mondo”.

La leva fondamentale per lo sviluppo italiano è l’industria sostenibile, attenta alle dimensioni ambientali e sociali e allo storico rapporto con i territori”, evidenzia Antonio Calabrò, Vice presidente di Assolombarda e direttore della Fondazione Pirelli. “E proprio la capacità competitiva delle nostre imprese si fonda sulla qualità, la conoscenza, la relazione stretta tra saperi umanistici e competenze scientifiche: una “cultura politecnica” forte per la consapevolezza della bellezza e l’innovazione tecnologica”.

Ferrero

… E I NUMERI

Una conferma dell’orientamento alla sostenibilità dell’industria di marca è contenuta nell’indagine inedita, realizzata dall’Università degli Studi Roma III, che sarà presentata a fine ottobre a Milano. Lo studio fotografa la portata dell’impegno sostenibile dei 200 gruppi industriali aderenti a Centromarca.

Dalle prime anticipazioni risulta che il 74% delle industrie di marca è strutturato per documentare pubblicamente la sua attività attraverso uno spazio dedicato nel proprio sito internet. Il 57% delle aziende redige un report periodico destinato alla sostenibilità: si tratta di un dato rilevante se consideriamo che a livello nazionale – dato Istat su dichiarazioni non verificate – solo 19 aziende su 100 dichiarano di farlo. Dall’indagine emerge un orientamento concreto, non propagandistico, dell’Industria di Marca nel campo della sostenibilità. Il 65% delle aziende comunica infatti i suoi impegni, dichiarando pubblicamente obiettivi specifici di tipo quantitativo.

Bolton Group
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