Olio d’oliva in Italia: a che punto siamo?

Carapelli racconta strategie aziendali, spunti e riflessioni sul mercato italiano dell’olio evo e sulla campagna olearia 2020/2021

Lo scorso 12 novembre Carapelli ha organizzato una digital conversation sulle principali tematiche di interesse per il mercato dell’olio evo. Attraverso le voci di Roberto Sassoni, General Manager BU Italia e Anna Cane, Scientific & Public Affairs e presidente Gruppo Olio d’Oliva Assitol, l’azienda ha fornito un quadro generale sull’andamento del proprio business, sulle strategie future e sulle stime della campagna olearia 2020/2021, oltre che uno stato dell’arte del mondo dell’olio d’oliva.

SOSTENIBILITÀ DELLA FILIERA DELL’OLIO IN ITALIA E IN EUROPA

Dopo una panoramica generale del mercato degli oli edibili, Sassoni ha approfondito lo status quo dell’azienda toscana, illustrandone progetti, prodotti e attività che maggiormente contribuiscono ai risultati positivi del gruppo: dalla gamma 100% italiana degli oli extravergini di oliva di Carapelli al progetto di rilancio ecosostenibile di Friol, che prevede la riduzione del contenuto di plastica della confezione (-14%) e che verrà esteso a tutta la gamma semi; con un significativo impatto sull’ambiente in termini di riduzione del consumo di materiale e di risparmio energetico. Pilastro della strategia aziendale è la sostenibilità della filiera, sicuramente quella nazionale, ma presto anche quella europea, che interessa le aree progettuali previste per il 2021. L’impegno sulla filiera nazionale è testimoniato dall’esperienza de Il Nobile Carapelli, extravergine 100% Italiano, a marchio FOOI (filiera olivicola olearia italiana), certificato da Agricoltura sostenibile, mentre presto un progetto relativo a Frantolio, extra vergine storico dell’azienda, estenderà l’impegno sostenibile alla filiera comunitaria. L’innovazione, invece, riguarderà le attività legate alle occasioni e al comportamento di consumo dell’olio: Carapelli prevede lanci e rilanci di prodotto nel 2021 che offrano una nuova interpretazione della categoria, cavalcando l’evoluzione positiva dei consumi domestici di quest’anno, dovuta anche al maggiore tempo speso a casa dalle famiglie italiane.

INDUSTRIA OLEARIA: STIME E SPUNTI PER INNOVARE

Anna Cane ha affrontato il tema della nuova campagna olearia 2020/2021, con la condivisione delle prime stime di produzione sia a livello nazionale che mondiale e con una panoramica di quelle che saranno le caratteristiche principali della campagna appena iniziata in Italia. Sono poi stati condivisi gli ultimi aggiornamenti relativi alle aree di lavoro a livello istituzionale, come l’evoluzione della valutazione sensoriale legata al panel test, piuttosto che le possibili revisioni delle specifiche qualitative riferite all’olio extravergine. Infine, sono stati presentati alcuni spunti di intervento per l’evoluzione dell’industria stessa, come ad esempio un maggiore impegno nella divulgazione delle conoscenze legate al mondo dell’olio d’oliva rivolte non solo al consumatore finale, ma anche al comparto della ristorazione e anche progetti di valorizzazione della filiera attraverso la creazione di sinergie tra tutti gli attori coinvolti. In tal senso è stato evidenziato il ruolo che la ricerca scientifica può avere nell’intervenire su criticità strutturali del sistema produttivo, come dimostrato da alcuni studi recenti come quello sull’uso degli ultrasuoni in fase di produzione dell’olio, condotto dalla fondazione Onlus Istituto Nutrizionale Carapelli.

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