Conserve Italia, un modello per misurare l’impronta dei prodotti

Agricoltura sostenibile, tutte le novità emerse dalle sperimentazioni in campo del progetto promosso con le Università di Milano e Genova e finanziato dalla Regione Emilia-Romagna
Conserve Italia, un modello per misurare l’impronta dei prodotti

Ridurre il consumo di risorse per rendere i processi produttivi sempre più sostenibili, partendo da una conoscenza scientifica dell’impatto generato. È questo l’impegno che Conserve Italia porta avanti lungo tutta la filiera, e che negli ultimi anni si è focalizzato sulla fase agricola.

Dallo studio e dalla definizione di un modello univoco e condiviso per misurare l’impronta delle produzioni vegetali, fino all’impiego di tecnologie sempre più avanzate da mettere a disposizione dei propri soci agricoltori per diminuire il consumo idrico e il ricorso a fertilizzanti e agro-farmaci, sono numerose le novità emerse nelle sperimentazioni effettuate da Conserve Italia con il progetto di ricerca su agricoltura di precisione e quantificazione dell’impatto delle produzioni orticole, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna. Tutte queste novità sono state testate nel corso dell’ultima campagna orticola, per permettere ad alcuni soci produttori di sperimentarle sul campo, individuandone le funzionalità e i margini di miglioramento.

Per noi essere sostenibili significa poter sostenere economicamente e socialmente la nostra filiera attraverso l’adozione di pratiche più rispettose dell’ambiente” sottolinea Maurizio Gardini, presidente del gruppo cooperativo che detiene i marchi Valfrutta, Yoga, Cirio, Derby Blue e Jolly Colombani.

NUOVI IDEOTIPI, SISTEMI DI ALLERTA E APP PER SMARTPHONE

Ridurre l’impatto ambientale delle produzioni agricole è possibile nel momento in cui si propongono agli agricoltori soluzioni che migliorino la redditività delle loro aziende, aumentando al contempo l’efficienza dei fattori di produzione con una tecnologia diffusa e a basso costo. È questo l’assunto che ha interessato la parte del progetto di Conserve Italia realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano e inerente all’agricoltura di precisione sulle colture orticole industriali. Nel corso del progetto sono stati sviluppati e ingegnerizzati diversi servizi per il supporto alla gestione di orticole.

Per quanto riguarda il supporto alla nutrizione azotata, è stato adattato un sistema capace di integrare informazioni derivate da telerilevamento satellitare con poche misure a terra prese dall’agricoltore con lo smartphone.

Per le irrigazioni, dopo aver sottoposto le colture di interesse a diversi livelli di stress idrico, si è proceduto a misurarne la conduttanza stomatica. Sulle stesse piante sono state effettuate misure con una serie di sensori portatili ed economici, per cercare di capire se fossero in grado di cogliere il “momento” in cui lo stress idrico inizia ad agire nella pianta. I risultati migliori sono stati ottenuti con il prototipo di una app per smartphone che permette di effettuare scansioni tridimensionali delle piante.

Infine, per quanto riguarda il supporto ad operazioni di raccolta, sono stati messi a punto, per pomodoro e pisello, modelli in grado di simulare come cambiano le caratteristiche qualitative del prodotto nelle ultimissime fasi di maturazione, in modo da supportare la programmazione delle attività di raccolta e di conferimento all’impianto di trasformazione.

Conserve Italia
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MISURAZIONE DELL’IMPRONTA DELLE PRODUZIONI

Sulla riduzione del consumo di risorse e di emissioni si è focalizzata la parte del progetto di Conserve Italia realizzata in collaborazione con l’Università di Genova, finalizzata ad individuare uno strumento di valutazione con cui misurare l’impronta di ogni singolo prodotto e definire così una baseline aziendale di riferimento specifica per la risorsa idrica.

Sono state cinque le colture interessate dall’analisi di questo progetto: pomodoro da industria, mais dolce, borlotto, pisello e cece. Secondo l’approccio basato sul Water Energy Food (WEF) Nexus, così come riconosciuto dalla FAO, l’interconnessione esistente tra cibo, acqua ed energia rende necessario valutare l’impronta dei prodotti considerando questi aspetti in maniera congiunta. Il progetto ha quindi visto la definizione di un indicatore unico che considerasse i diversi aspetti dell’impronta, quantificando, oltre al consumo di acqua a tutti i livelli, anche il fabbisogno energetico e di suolo.

La realizzazione di uno strumento di misura univoco, nell’ottica del WEF Nexus, consentirà a Conserve Italia di classificare le performance ambientali delle produzioni senza ambiguità interpretative, per trovare il punto di equilibrio tra la produzione di cibo e il consumo di acqua ed energia, e le emissioni di gas serra.

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