Covid, come cresce la spesa per frutta e verdura bio

I primi dati di Organic F&V Monitor, l’osservatorio curato da Nomisma e promosso da AssoBio e ACI. Per il 60% dei responsabili degli acquisti, l’origine 100% italiana acquisirà ulteriore centralità

L’Assemblea Generale dell’ONU ha proclamato il 2021 “Anno Internazionale della frutta e della verdura” per sensibilizzare l’opinione pubblica sui benefici nutrizionali e sull’importanza dell’ortofrutta per l’alimentazione umana, la sicurezza alimentare e la salute. Ed è proprio durante il lockdown da Covid-19 che i consumatori sono andati alla ricerca di prodotti naturali, bio, con etichette chiare, a conferma di una tendenza di crescita già in atto.

Nell’Unione Europea, l’Italia è il Paese in cui la propensione al consumo di frutta è più elevata. Nel complesso, l’81% degli italiani assume almeno una porzione di frutta o verdura al giorno: ma il primato riguarda anche le quantità, oltre alla frequenza.

GLI ACQUISTI DI FRUTTA E VERDURA ALL’EPOCA DELLA PANDEMIA

Nel 2020, secondo le elaborazioni di Nomisma, il consumo pro capite annuo (at home + away from home) di ortofrutta fresca in Italia è stato di 160 kg, di gran lunga superiore rispetto a quello di molti paesi europei come la Germania (che si ferma a 109 kg) o il Regno Unito (101 kg).

Nell’anno della pandemia, una famiglia su quattro ha acquistato ortofrutta online dai siti della grande distribuzione, con una domanda potenziale ancora maggiore e non soddisfatta a causa di una forte intensità delle richieste (durante il lockdown il 16% ha provato a effettuare un ordine senza successo). Per l’ortofrutta il canale online non si esaurisce con la Gdo: un ulteriore 15% ha acquistato da siti di produttori o mercati agricoli on line.

Per il 60% dei responsabili degli acquisti l’origine 100% italiana acquisirà ulteriore centralità nelle scelte scelta di frutta e verdura. Ne è conferma l’elevata importanza attribuita ai prodotti ortofrutticoli a km zero o del territorio (45%). Anche la ricerca di adeguate garanzie di controllo e rintracciabilità lungo la filiera genera interesse (45%), mentre tra gli altri valori determinanti, ci sono i prodotti biologici (34%) e salutistici (32%), con un occhio anche alla sostenibilità, grazie alle confezioni in materiali riciclabili o ecosostenibili (30%).

IL RUOLO DELLA DISTRIBUZIONE MODERNA

Le vendite di ortofrutta veicolate dalla distribuzione moderna (Iper-Super-Libero Servizio Piccolo+Discount) evidenziano un incremento nell’anno della pandemia: +9,1% a volume rispetto al 2019 (fonte: Nielsen, perimetro confezionato a peso imposto) e +8% a valore (oltre 4,5 miliardi di euro).

L’ortofrutta è da sempre la categoria elettiva del consumatore interessato al bio a cui afferisce il maggior giro d’affari del segmento: 208 milioni di euro le vendite a peso imposto realizzate nella distribuzione moderna nel 2020 – divisi quasi perfettamente a metà tra frutta (48%) e verdura (52%). Vendite che hanno registrato un balzo del +8% a valore rispetto al 2019 – crescita quasi doppia rispetto all’intero paniere bio (+4,5 a valore). Libero servizio piccolo (LSP) e discount registrano le performance più brillanti (+9 e +28% rispettivamente).

Ma ci sono ulteriori potenzialità di mercato visto il crescente interesse del consumatore; le vendite bio sul totale dell’ortofrutta pesano ancora solo per il 4,6% sul totale (5,6% nella categoria frutta e 3,9% nella verdura).

IL PROGETTO ORGANIC F&V MONITOR

Nel costruire le prospettive e quindi le politiche strategiche del mondo ortofrutta bio, però, occorre monitorare anche tutti gli altri canali, dedicando particolare attenzione ai consumi nell’away from home, oltre che ampliare il dettaglio per categoria nell’analisi del peso variabile. Per queste ragioni Nomisma e Assobio hanno deciso di proseguire le attività dell’Osservatorio Ortofrutta, inaugurato già nel 2018, che intende superare la carenza di informazioni in merito all’andamento vendite e al ruolo del comparto bio, nelle singole categorie di ortofrutta a peso imposto e peso variabile nei diversi canali.

In questo articolato contesto proseguono i lavori di F&V Organic Monitor – il progetto curato da Nomisma, promosso da AssoBio con il supporto di ACI (Alleanza Cooperative Italiane) – che ha l’obiettivo di:

  • Mappare le reali dimensioni delle vendite di ortofrutta in Italia, estendendo il monitoraggio anche al peso variabile sia per quanto riguarda i consumi domestici sia quelli fuori casa;
  • Individuare il reale ruolo del biologico sul totale delle vendite in Italia;
  • Identificare il peso dei diversi canali di vendita;
  • Valutare l’andamento delle vendite per categorie e varietà.

Il segnale che il consumatore italiano ci manda è inequivocabile” – osserva Roberto Zanoni, presidente di AssoBio. “Nell’anno del lockdown le scelte hanno premiato i prodotti biologici e biodinamici, la vendita di ortofrutta bio è cresciuta dell’8%. Riteniamo per questo che sia il momento opportuno per rilanciare l’attività dell’Osservatorio Organic F&V Monitor insieme a Nomisma, riconoscendo il giusto peso e dignità a ciascun canale di vendita”.

Oggi solo il 19% degli italiani segue le raccomandazioni dell’OMS, che prevedono l’assunzione di almeno 4 porzioni di frutta e verdura al giorno. Se a questo si aggiunge il fatto che il 46% degli over 18 anni è in sovrappeso o obeso, appare cruciale l’azione di sensibilizzazione del consumatore per consolidare sili di vita alimentari salutari” – aggiunge Silvia Zucconi, responsabile Market Intelligence Nomisma.

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