L’italianità in etichetta funziona sempre di più

L'ultima indagine dell'Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy ha analizzato le caratteristiche rilevate in etichetta e sul packaging di 81.990 prodotti del mondo food
L’italianità in etichetta funziona sempre di più

L’Italian food piace sempre di più, e le vendite continuano a crescere. Lo conferma l’Osservatorio Immagino di GS1 Italy che ha monitorato l’andamento dei prodotti alimentari confezionati, presenti in supermercati e ipermercati, che presentano in etichetta un richiamo a italianità e/o regionalità. Nel complesso si tratta di oltre 21 mila prodotti, che hanno superato gli 8,1 miliardi di euro di vendite (+6,3% rispetto ai 12 mesi precedenti) e rappresentano il 25,6% di tutta l’offerta food di super e ipermercati.

È un paniere molto ampio e trasversale alle diverse categorie alimentari, in cui l’Osservatorio Immagino ha individuato sette tra claim, bollini e indicazioni geografiche europee: tutti (tranne “prodotto in Italia”) hanno registrato vendite in aumento, e in particolare i prodotti Dop (+12,3%) e quelli con il claim “100% italiano” (+9,4%).

Se un prodotto alimentare su quattro presenta sulle confezioni un riferimento esplicito alla sua italianità, uno su dieci si spinge oltre e sottolinea in modo evidente la sua origine regionale: parliamo di più di 8.600 prodotti di provenienza regionale, che hanno realizzato oltre 2,4 miliardi di euro di vendite, crescendo di +5% nell’arco di un anno.

INDICAZIONI GEOGRAFICHE IN ETICHETTA

Un altro emblema della tipicità agroalimentare italiana sempre più conosciuto, apprezzato e utilizzato è quello delle indicazioni geografiche europee, di cui l’Italia detiene la leadership nel numero e che continuano a guadagnare spazio nel budget per la spesa alimentare delle famiglie italiane. L’Osservatorio Immagino rileva che Doc e Dop, Docg e Igp sono sigle sempre più presenti sulle confezioni dei prodotti alimentari e vedono aumentare, anno dopo anno, la loro presenza nei punti vendita e il loro apporto al sell-out della distribuzione moderna.

L’indicazione geografica europea più rilevante in termini di vendite è la Dop, arrivata a contribuire per un +1,7% alle vendite di supermercati e ipermercati. Anche nell’anno finito a giugno 2020 il paniere dei prodotti Dop si è confermato tra i più performanti, beneficiando di un incremento del +12,3% delle vendite e mettendo il turbo rispetto al +1,8% dei 12 mesi precedenti. È stato il formaggio grana che ha dato il maggior contribuito a questa crescita, seguito dai formaggi da tavola e dagli affettati. Anche per i prodotti Doc l’anno finito a giugno 2020 è stato positivo, confermando il trend espansivo degli ultimi anni e, anzi, migliorandolo. Il sell-out in super e ipermercati è aumentato.

L’indicazione Igp ha messo a segno una crescita superiore rispetto alla media del mondo dell’italianità, arrivando a giugno 2020 con un +7,1% di vendite rispetto al giugno 2019. Un risultato distante dal -0,3% con cui aveva chiuso i 12 mesi precedenti. Tra le merceologie Igp migliori in termini di sell-out si segnalano affettati, arance e pasta di semola.

Ultima indicazione geografica per peso sia sull’assortimento che sulle vendite è la Docg. Nell’ultimo anno il sell-out di questi prodotti è aumentato del +2,8% (+3,5% nei 12 mesi precedenti), con vini e Prosecco a farla da padroni.

LA REGIONALITÀ

Si fa sempre più estesa l’offerta di prodotti che richiamano in etichetta il loro legame con la regione d’origine. Edizione dopo edizione, l’Osservatorio Immagino ha visto crescere questo paniere di specialità, che a giugno 2020 è arrivato al 10,5% di tutti gli 81.990 prodotti alimentari rilevati.

Al primo posto si riconferma il Trentino-Alto Adige, seguito da Sicilia, Piemonte ed Emilia-Romagna. Ma nella classifica delle regioni stilata dall’Osservatorio Immagino spiccano anche le performance dei prodotti made in Molise (+28,7%), Liguria (+15,6%) e Calabria (+13,1%).

In termini di vendite la regionalità in etichetta ha mosso 2,4 miliardi di euro, pari al 7,7% del giro d’affari totale del paniere monitorato e, rispetto all’anno terminato a giugno 2019, ha registrato una crescita del +5,0%, quasi doppia rispetto a quella ottenuta nei 12 mesi precedenti.

© Riproduzione riservata