A qualcuno piace freddo: il boom dei consumi e le rotte dell’innovazione del frozen food

Un confronto su presente e futuro del settore con Sara De Angelis, Direttore marketing Europa del Sud, Délifrance; Giorgio Donegani, Presidente Istituto Italiano Alimenti Surgelati (IIAS); Roberta Frequenza, Marketing Manager, Emilia Foods; Gianluca Pannullo, Category Manager Private Label, Selex Gruppo Commerciale. Con la partecipazione di Mara Colla, Presidente Confconsumatori.
A qualcuno piace freddo: il boom dei consumi e le rotte dell’innovazione del frozen food

I prodotti surgelati sono molto apprezzati dai consumatori italiani così come dal mondo Horeca (con circa il 37% del consumo totale), grazie soprattutto alla praticità d’uso, alla semplicità di conservazione e alla riduzione, fin quasi all’azzeramento, degli sprechi alimentari e degli scarti.

Secondo IIAS, nel 2019 i consumi complessivi in quantità hanno raggiunto le 850mila tonnellate per un controvalore di 4,7 miliardi di euro. Al raggiungimento di questi risultati ha contribuito l’alto profilo qualitativo dell’offerta: il livello delle tecnologie di conservazione raggiunto è in grado di salvaguardare salubrità e caratteristiche nutrizionali e organolettiche delle referenze.

Il 2020 ha visto invece un andamento a due facce con il brusco rallentamento dei consumi nel fuoricasa, da una parte, e l’impennata delle vendite nel canale retail dall’altra. A farla da padrone, ricorda Donegani, sono stati i comfort food, come snack salati, pasticceria e pizza, perfetti per sostenere l’umore nei mesi del lockdown. Ma un altro grande contributo è venuto dai vegetali, per la sempre maggiore attenzione da parte del consumatore agli effetti degli alimenti sulla salute.

Questo aspetto è sicuramente trainante per il mercato dei surgelati, come confermano De Angelis, Pannullo e Frequenza: i consumatori, sempre più attenti alla qualità di ciò che acquistano, cercano prodotti “buoni e sani”, con un’etichetta chiara, pochi ingredienti e sostenibili. Ed è per rispondere a questa richiesta che le aziende e la GDO hanno lavorato negli ultimi anni, intensificando l’attività di ricerca, scegliendo filiere ma anche packaging sempre più sostenibili, puntando su un’innovazione tesa a garantire un alto valore nutrizionale (come per es. lo zoccolino proteico di Délifrance e la linea Plant Based di Emilia Foods) e rinnovando l’ancoraggio alla tradizione, nelle ricette e nei prodotti. Tutto ciò assume valore nella misura in cui viene comunicato e spiegato ai consumatori: come ha sottolineato anche Mara Colla, la capacità di raccontare i propri prodotti, evidenziandone i processi produttivi e di conservazione e dando una corretta informazione sulla gestione a casa del prodotto, è uno step fondamentale per consolidare il rapporto di fiducia tra consumatori, produttori e distributori, contribuendo così a costruire un’economia sempre più virtuosa.

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