CLAI guida la classifica delle aziende più sostenibili

Impianti di biogas e cogenerazione, pannelli fotovoltaici, iniziative antispreco: premiato l’impegno della cooperativa di Imola sui temi ambientali
CLAI guida la classifica delle aziende più sostenibili

CLAI, la cooperativa imolese specializzata nella produzione di salumi, è prima in Italia in sostenibilità. A segnalarlo è la ricerca pubblicata sull’ultimo numero di Affari & Finanza, l’inserto economico di Repubblica, che elenca le “Green Stars 2021” nei diversi settori dell’economia. Lo studio è stato condotto con il metodo del social listening; per capire il livello di reputazione sono state raccolte oltre un milione di citazioni sul web di 2.000 imprese monitorate. Soltanto 200 sono state alla fine “premiate” dalle valutazioni online.

Si tratta della più grande ricerca di questo tipo mai realizzata in Italia sulla sostenibilità delle imprese operanti in vari settori. E proprio in un campo strategico a livello nazionale, come quello degli alimentari e delle bevande, nella categoria delle carni e dei salumi spicca il nome di CLAI che si piazza al primo posto di questa speciale classifica con un punteggio di sostenibilità pari a 100, il massimo raggiungibile. Completano il podio Levoni, al secondo posto con 73,4, e Rovagnati con 66,3.

OGNI SCELTA NEL SEGNO DELLA SOSTENIBILITÀ

È una conferma che il nostro grande impegno nel campo della sostenibilità sta dando i suoi frutti” – commenta Giovanni Bettini (nella foto), presidente CLAI. “Da anni il gruppo si impegna per rendere meno impattante possibile la sua presenza sul territorio, e ogni nuova decisione che assumiamo tiene sempre conto del suo livello di sostenibilità. Un concetto che a noi piace però considerare in termini più ampi, includendo anche la sostenibilità sociale”.

L’IMPIANTO A BIOGAS DI SASSO MORELLI

Sono diverse le soluzioni implementate da CLAI per favorire un rapporto più sano con l’ambiente. A partire dal suo impianto biogas, che è stato costruito nel 2012 a fianco dello stabilimento di produzione di Sasso Morelli. In ossequio al principio dello “scarto-zero”, esso accoglie sottoprodotti delle varie lavorazioni, liquami degli allevamenti e parte degli scarti di macellazione. Il tutto viene “mescolato” al mais per essere pastorizzato e poi subire un processo batterico di fermentazione, grazie al quale si genera gas che viene utilizzato per produrre energia elettrica. Un processo talmente efficiente che l’energia prodotta eccede le esigenze dell’intero impianto.

Oltre all’energia si genera anche calore, che viene sfruttato all’interno del salumificio CLAI nelle cui caldaie può scorrere in questo modo acqua preriscaldata. Il risparmio di metano è notevole, e viene coperto circa l’80% del fabbisogno. Un ulteriore scarto di lavorazione, il digestato, viene usato come fertilizzante per i propri campi.

PANNELLI FOTOVOLTAICI E IMPIANTO DI COGENERAZIONE

Per risparmiare energia CLAI ha inoltre adottato da tempo anche l’uso di pannelli fotovoltaici, sistemati sui tetti degli impianti. Ma l’elemento nuovo che contribuisce a rafforzare l’impegno della food company imolese per l’ambiente è l’innovativo impianto di cogenerazione, attivo da poco più di un mese e realizzato nella struttura di Faenza. Il suo funzionamento è semplice: viene bruciato gas per produrre energia elettrica e calore, capitalizzando al meglio le risorse a disposizione.

In ogni momento l’impianto “capisce” quanta energia è necessaria per lo svolgimento delle diverse attività e si autoregola di conseguenza. Grazie a questa tecnologia viene prodotto anche calore, ottenuto come “scarto di prodotto” dell’energia elettrica: in questo caso il processo permette di garantire una percentuale superiore al 75% del fabbisogno di acqua calda.

“A SCARTO ZERO” CONTRO GLI SPRECHI ALIMENTARI

La sostenibilità ha però bisogno anche di iniziative di sensibilizzazione sul territorio. Per questo motivo CLAI ha preso parte al progetto “A scarto zero”, insieme al Comune di Imola e al ristorante stellato San Domenico.

L’obiettivo è promuovere comportamenti virtuosi a favore della riduzione degli sprechi alimentari domestici. “Iniziative di questo tipo vanno sostenute – sottolinea Bettini perché contribuiscono a rafforzare la rete di attenzione e consapevolezza nei confronti di temi centrali per tutti. Dobbiamo imparare tutti a considerare ogni scarto come una possibile risorsa”.

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