Asiago Dop, il nuovo disciplinare spinge la crescita

Il bilancio 2020 premia le scelte sostenibili dei produttori della specialità veneto-trentina. Produzione in aumento dell’11 per cento e consumi in crescita: +2,2% a volume e +3,4% a valore
Asiago Dop, il nuovo disciplinare spinge la crescita

Il Consorzio Tutela Formaggio Asiago Dop chiude il bilancio 2020 con un andamento positivo per la specialità veneto-trentina. In un anno di profondi mutamenti, i soci hanno puntato su scelte sostenibili e sul proseguimento del percorso di qualità promosso nel nuovo disciplinare. Garantendo, al tempo stesso, un aumento della produzione dell’11% rispetto al 2019.

Nel 2020 sono state 1.733.824 le forme di Asiago Dop prodotte, di cui 1.427.456 (+6,2%) di Asiago Fresco e 306.368 (+42,1%) di Asiago Stagionato. L’aumento ha risposto alle mutate esigenze di consumo, proponendo un prodotto di altissima qualità che, con la sua origine certa e una presenza costante su tutti i canali di vendita – dalla Gdo ai negozi specializzati, all’e-commerce – è stato premiato da un aumento dei consumi del +2,2% a volume e +3,4% a valore (dati GFK).

IL NUOVO DISCIPLINARE

Entrato in vigore nell’ottobre del 2020, il nuovo disciplinare di produzione ha dato slancio al percorso di innovazione e rafforzamento del legame col territorio già intrapreso dal Consorzio di Tutela. A premiare l’attività svolta sono state le famiglie acquirenti del formaggio Asiago Dop, aumentate del 2,2%; oltre 200mila famiglie in più rispetto al 2019, arrivando al massimo storico di quasi dieci milioni.

Il risultato positivo del 2020 – afferma il presidente del Consorzio, Fiorenzo Rigonirafforza e fortifica il nostro impegno di crescita che punta sulle qualità distintive e uniche del formaggio Asiago Dop. Una scelta che fa del nostro formaggio un formidabile promotore di sviluppo del territorio e portatore di un messaggio di progresso sostenibile che il consumatore riconosce ed apprezza”.

L’EXPORT

Nell’anno della pandemia, il 6% delle forme di Asiago ha superato la frontiera italiana. Nonostante le difficoltà dovute, da un lato, alle restrizioni e chiusure sanitarie, dall’altro le scelte protezionistiche negli Stati Uniti con l’aumento da poco sospeso dei dazi del 25%, aggravate dalle disposizioni cinesi sul divieto delle attività di promozione per le Indicazioni Geografiche. I mercati esteri tradizionalmente più interessati alla specialità veneto-trentina si confermano Usa e Australia. In Europa, la Svizzera è diventato il primo paese per esportazioni nel 2020.

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