L’ora della pinsa

I punti di forza, le novità e i progetti di sviluppo per il futuro di Pinsalab: l’azienda di Reggio Emilia che sta rivoluzionando il mercato della pinsa

Un’azienda giovane, ambiziosa e costantemente proiettata verso il futuro. Un prodotto, la pinsa, entrato presto nel cuore di milioni di italiani e destinato a rimanerci a lungo. Se le ricette di successo nascono mettendo assieme i migliori ingredienti, allora Pinsalab ha tutte le carte in regola per cavalcare il presente e stupire in futuro

“Pinsalab nasce nel 2017 per portare sulle tavole degli italiani un prodotto buono, croccante, digeribile e di alta qualità: la pinsa – spiega Fabio Grillo, Amministratore Unico Pinsalab –. Sicuramente, i punti di forza che ci contraddistinguono sul mercato e che segnano le principali differenze tra la pizza e la pinsa sono rappresentati dall’artigianalità del processo produttivo e dalla nostra particolare ricetta: il mix di farine usate (farina di frumento, farina di riso e farina di soia, ndr), l’elevata idratazione dell’impasto, fino all’80%, la lunga lievitazione di almeno 24 ore e la stesura rigorosamente a mano fanno della nostra pinsa un unicum nel panorama nazionale”.

La stesura delle pinse avviene rigorosamente a mano

PINSA PER TUTTE LE STAGIONI

La pinsa è un prodotto molto versatile. Si presta come base ideale per ricette salate e dolci, così come per essere consumata in vari momenti della giornata: dal pranzo alla cena, dall’aperitivo all’impiego ai pasti come sostituto del pane. Inoltre, è più leggera della pizza: solo 200 kcal circa per 100 g di prodotto (in media il 25% in meno della ‘sorella maggiore’).

Il momento dell’ingresso nel forno per la cottura

Le ricette proposte da Pinsalab, commercializzate in Gdo con i brand Pinsami e Mister Pinsa, prevedono tutte una stessa matrice produttiva, la preparazione dell’impasto con il mix di farine: la farina di frumento di alta qualità contribuisce a rendere molto idratato l’impasto, la farina di soia, ad alto apporto proteico, permette di evitare l’utilizzo di grassi animali; la farina di riso, invece, oltre a consentire di ridurre la presenza del glutine, è la principale artefice dell’alta digeribilità dell’impasto perché trattiene l’acqua anche in cottura. A questa prima fase, seguono la lievitazione prolungata, la stesura a mano, la cottura in forno nel momento della maturazione perfetta dell’impasto, il veloce raffreddamento e il confezionamento. Ogni giorno lo stabilimento di Reggio Emilia produce circa 31mila pinse.

Le pinse all’interno della torre di raffreddamento

PINSALAB, CRESCITA CONTINUA

Dalla sua fondazione a oggi, Pinsalab ha raggiunto risultati incredibili in termini di vendite, passando da un fatturato di 600mila euro nel 2018 a quasi 5 milioni di euro nel 2020. “Una progressione che non si arresta – commenta Mauro Dalle Vacche, Direttore Commerciale Pinsalab –: per il 2021 ci aspettiamo di superare gli 11 milioni di fatturato. L’export incide per il 10% circa sul nostro giro d’affari, il resto si ripartisce nel mercato interno tra i canali Gdo (70%) e Horeca (30%). Questi numeri sono figli di un prodotto qualitativamente molto elevato: i dati NielsenIQ attestano che le nostre pinse hanno rotazioni anche tre o quattro volte superiori a quelle dei nostri principali competitor. Gli ottimi riscontri ricevuti dal trade e dai consumatori ci riempiono d’orgoglio, per il prossimo biennio puntiamo a raggiungere una distribuzione sempre più capillare, continuando a tenere alta l’asticella della qualità”.

A sinistra, le pinse fresche; a destra, la novità di prodotto, Pinsami Dispensa Gourmet, a lunga conservazione

Leggi l’intero reportage su Food settembre 2021, con approfondimenti su:

  • Le caratteristiche distintive dell’azienda
  • L’innovativa pinsa a lunga conservazione, destinata a rivoluzionare lo scaffale dei sostitutivi del pane
  • L’intervista all’Amministratore Unico Fabio Grillo
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