Il governo verso lo stop all’acquisto di Verisem da parte della cinese Syngenta

Mario Draghi pronto a usare per la prima volta il “golden power” per il settore alimentare. L’azienda romagnola produttrice di sementi è stata infatti giudicata “di importanza strategica”
Il governo verso lo stop all’acquisto di Verisem da parte della cinese Syngenta

Il colosso agrochimico Syngenta non è autorizzato a rilevare Verisem, azienda romagnola depositaria di un pezzo del patrimonio genetico nazionale di biodiversità, fatto di sementi conservate da generazioni di agricoltori. Il governo italiano si è infatti espresso contro la transazione, secondo quanto hanno indicato alla Reuters fonti dell’esecutivo.

La decisione è stata adottata in una riunione di gabinetto il 19 ottobre ed è in linea con la posizione del Presidente del Consiglio Mario Draghi di proteggere le aziende d’importanza strategica da acquirenti stranieri. È la prima volta che l’Italia pone il veto (attraverso la legislazione della cosiddetta golden power) a un’acquisizione nel settore agroalimentare.

Syngenta voleva comprare Verisem – azienda romagnola di proprietà della società d’investimento statunitense Paine Schwarts and Partner – per circa 200 milioni di euro.

LA SODDISFAZIONE DEGLI AGRICOLTORI E INDUSTRIALI DEL FOOD

Positiva la reazione di diverse associazini dell’agroindustria italiana. “Bene l’intervento del governo Draghi sulla golden power per difendere i semi italiani – si legge in una nota di Filiera Italia tutta la filiera agroalimentare nazionale deve essere strategica e va salvaguardata dalle acquisizioni da parte di colossi stranieri e dai rischi di concentrazioni”.

Della stessa opinione il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, intervenuto in proposito a Tuttofood 2021. “La Coldiretti, insieme a Filiera Italia, è stata la prima a richiedere un intervento del governo per impedire il passaggio in mani cinesi di una realtà strategica per la sovranità alimentare nazionale”, sottolinea Prandini.

IL MERCATO MONDIALE DELLE SEMENTI

Syngenta è controllata dal un colosso statale cinese Chem China, attivo in vari settori tra cui quello degli agrofarmaci, il cui presidente è un ex alto funzionario del partito comunista cinese. L’acquisizione di Verisem “avrebbe spostato ulteriormente verso l’Asia gli equilibri strategici mondiali sul controllo delle sementi per la produzione di ortaggi ed erbe aromatiche, aggravando una situazione in cui già 2 semi su 3 (66%) sono in mano a quattro multinazionali straniere” – sostiene Coldiretti.

Verisem, che ha 198 dipendenti in Italia, 62 negli Stati Uniti e 20 in Francia e 4 fra Russia e Slovenia, è una delle più importanti realtà nel campo delle sementi, genera un importante indotto e custodisce un patrimonio di conoscenze scientifiche e tecniche produttive che ne fanno un asset di rilevanza strategica per la difesa della sovranità alimentare.

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