Inalca presenta la settima edizione del bilancio di sostenibilità

Allineamento ai SDG’s, filiera integrata col mondo agricolo, controllo degli impatti: sono questi i pilastri della sostenibilità nella produzione di carni
Inalca presenta la settima edizione del bilancio di sostenibilità

Inalca, società del Gruppo Cremonini – leader europeo nella produzione di carni bovine che presidia l’intera filiera produttiva, dagli allevamenti alla lavorazione della carne fino alla distribuzione del prodotto finito – ha pubblicato la settima edizione del bilancio di sostenibilità, aggiornato all’esercizio 2020.

Grazie al completo controllo della filiera, Inalca ha potuto aggiornare in modo puntuale ed analitico il documento, redatto in linea con i Sustainable Developmente Goal’s fissati dall’Onu e in conformità allo standard internazionale GRI-Global Reporting Initiative, basato sul perimetro del bilancio consolidato e ampliato alle attività internazionali in Russia e in Africa (continente a cui è stato dedicato un focus specifico). Il documento ha avuto anche l’asseverazione da parte di Deloitte & Touche.

LE CIFRE DELLA SOSTENIBILITÀ DI INALCA

Dai numeri del bilancio di sostenibilità emergono dati che dimostrano l’impegno di Inalca nei tre ambiti – economico, sociale e ambientale – in cui si declina la sostenibilità. Emerge, per esempio, come l’azienda crei ricchezza per il territorio e la condivida con tutta la filiera. Infatti, il valore economico generato e distribuito agli stakeholder risulta pari al 94,3%, a dimostrazione dell’alto tasso di sostenibilità dell’azienda. Il calcolo di questo valore trasferito dimostra la capacità dell’azienda di sostenere il territorio e l’economia, e di garantire un reddito certo ai soggetti della filiera: in particolare gli allevatori.

Per quanto riguarda l’ambiente, dal punto di vista del risparmio energetico e dell’utilizzo delle fonti rinnovabili Inalca auto produce quasi il 100% del proprio fabbisogno energetico, di cui il 36% da fonte rinnovabile. L’energia prodotta deriva da 6 impianti di cogenerazione alimentati a gas naturale, 2 cogeneratori a fonte rinnovabile (grassi animali), da 5 impianti di biogas alimentati da biomasse ottenute dalla trasformazione degli scarti agricoli e industriali, e dagli impianti a pannelli solari distribuiti su tutti gli stabilimenti. Complessivamente, il contributo di Inalca al cambiamento climatico è quantificabile in una riduzione di emissioni di anidride carbonica pari a 22.244 tonnellate non emesse in atmosfera solo nel 2020.

Il 99% dei rifiuti è avviato a raccolta differenziata e sono oltre 7.000 le tonnellate/anno di compost prodotte dagli scarti di lavorazione e recuperate in agricoltura come fertilizzante organico.

Importante il dato sugli imballaggi, realizzati per il 45% con carta riciclata, il 17% con plastica riciclata e il 72% con alluminio e acciaio riciclato. E sul riciclo dell’acqua: ben 95.000 metri cubi di acqua depurata vengono recuperati ogni anno, e oltre il 90% degli approvvigionamenti idrici sono gestiti direttamente dall’azienda, assicurando una gestione efficiente della risorsa.

Nell’ambito della responsabilità sociale, è risultato particolarmente rilevante l’impegno di Inalca nel campo del benessere animale con l’applicazione dello standard ufficiale CReNBA (centro di referenza nazionale per il benessere animale) promosso dal Ministero della Salute sulla propria filiera bovina, oltre che con l’implementazione di un proprio protocollo volontario condiviso con gli allevatori.

Secondo Luigi Scordamaglia, Ad di Inalca, “la realizzazione di una filiera bovina pienamente integrata e sostenibile è l’obiettivo costante della nostra azienda. E in questo contesto la condivisione dei valori con il mondo agricolo è un pilastro portante che fa sì che la filiera bovina sia il miglior esempio possibile di economia circolare. Ora la grande sfida è quella di produrre energia da fonti rinnovabili, come la trasformazione degli scarti zootecnici in biometano, che possa sostituire quelle fossili per alimentare i nostri mezzi di trasporto e le macchine agricole”.

© Riproduzione riservata