Lo scaffale del pane industriale gluten free si evolve

L’offerta di pane industriale gluten free, che nell’ultimo anno ha avuto performance positiva, è sempre più ricca di novità che si adattano a nuovi consumatori e nuovi bisogni

Il pane industriale gluten free, come altre categorie ready to eat del mondo senza glutine, sta tornando a dinamiche pre-lockdown. La categoria pesa il 12% del totale mercato ambient senza glutine, nell’anno terminante a novembre 2021 ha registrato una crescita a valore del 16% (fonte: Iri, totale Italia, i+s+lsp, a.t. novembre 2021).Un risultato – afferma Enrico Cecchi, Direttore commerciale e marketing Nt Foodfrutto di un andamento positivo delle rotazioni del comparto, ma anche di un aumento del numero di referenze a scaffale, segnale di una sempre maggiore focalizzazione da parte dei retailer su questa categoria di consumo quotidiano”. Il consumatore celiaco o intollerante oggi può dunque contare su assortimenti più ampi, oltre che su prodotti con sempre migliori caratteristiche organolettiche e profili nutrizionali. Anche il volto dello scaffale in termini di appeal del packaging è profondamente mutato, lontano dai system medicali di un tempo.

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QUALITÀ NUTRIZIONALE E ORGANOLETTICA IN PRIMO PIANO

Se inizialmente l’unico obiettivo per i produttori di pane industriale gluten free era la sicurezza del prodotto (tradotta in assenza di contaminazioni), la crescita del mercato ha alzato l’asticella in termini di salubrità, ma anche di gusto e qualità, con la distanza rispetto all’offerta convenzionale che tende ad annullarsi. L’innovazione diventa, in questo contesto, un importante driver di crescita, come conferma William Galletti, Head of sales Gdo Italia Schär che evidenzia come know how, specializzazione e spinta innovativa abbiano condotto l’azienda, anno dopo anno, a migliorare costantemente l’offerta, nella direzione di una qualità gustativa e nutrizionale sempre più elevata, “ottenuta grazie alla selezione di ingredienti pregiati (cereali, semi, legumi e frutta secca, pasta madre e olio extra vergine di oliva) e anche all’adozione di tecnologie innovative per la lavorazione degli impasti senza glutine, in grado di ottimizzare le caratteristiche sensoriali del prodotto finito”. Ulteriore fattore di successo per il brand è dato dalla varietà dell’assortimento: “Sempre più inclusivo – conclude il manager – e pertanto capace di rispondere a differenti necessità dietetiche e preferenze alimentari. Il nostro assortimento comprende prodotti che abbinano senza glutine e senza lattosio, referenze prive di uova, adatte per un’alimentazione vegana e anche biologiche, grazie alla selezione cross category a marchio Schär BIO”.

COME CAMBIA IL CONSUMATORE GLUTEN FREE

Secondo Enrico Cecchi, l’acquirente di senza glutine è molto ricettivo rispetto alle novità di prodotto, ma sempre più esigente e alla ricerca di una relazione diretta con la marca, a cui si affida per rassicurazioni, approfondimenti e supporto nell’utilizzo o nella scelta dei prodotti. “La diffusione di maggiore consapevolezza rispetto alla celiachia e alle intolleranze alimentari – aggiunge – ha portato anche a un abbassamento dell’età media delle diagnosi; abbiamo quindi a che fare anche con generazioni più giovani che chiedono prodotti sempre più innovativi e capaci di ‘normalizzare’ l’esperienza di consumo gluten free. La nostra linea Food&Club Nutrifree nasce proprio con l’obiettivo di intercettare questo target. Una linea street food (panini per hamburger, hot dog, piadine e american sandwich) pensata per soddisfare le esigenze di convivialità, immediatezza di consumo e autogratificazione del target”. Un’altra direttrice di innovazione segue l’interesse del consumatore per i prodotti posizionati sul mondo benessere. “Assistiamo – conclude Cecchi – a una maggiore attenzione nello studio delle ricettazioni, con l’aumento delle proposte integrali con apporto di fibre o arricchite da semi, in grado di offrire benefici funzionali al consumatore”.

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