Bollicine e vini più venduti nella distribuzione moderna nel 2021

L’anticipazione della ricerca Iri che verrà presentata l’11 aprile a Vinitaly. Crescono le bottiglie a denominazione d’origine e le bollicine
Bollicine e vini più venduti nella distribuzione moderna nel 2021

Nel 2021 il mercato dei vini nella distribuzione moderna ha fatto registrare trend positivi: il vino a denominazione d’origine è cresciuto del +1,8% a volume e del +5,9% a valore, con un prezzo medio di 5,55 euro (Docg, Doc, Igt, bottiglia 0,75; totale Italia, discount, e-commerce, fonte: Iri).

Il mercato dei vini italiani ha un volume di 700 milioni di litri per un valore di due miliardi e 269 milioni di euro, che arriva a tre miliardi di euro con l’aggiunta delle bollicine. Il totale vino ha accusato una vistosa flessione dei formati diversi dalla bottiglia da 0,75 l (bottiglioni, brik, plastica, bag in box, e altro) che ha influenzato il dato generale: +2,1% a valore, – 2,2% a volume. Notevole la performance delle bollicine che crescono a volume del +17,9% e a valore del +20 per cento.

LA RICERCA IRI PER VINITALY

Queste sono solo alcune delle anticipazioni della ricerca “Iri per Vinitaly” che verrà presentata lunedì 11 aprile e commentata da rappresentanti di Conad, Coop, Carrefour, Federvini, Unione Italiana Vini, nel corso della 18esima edizione della tavola rotonda su vino e Dm organizzata da Veronafiere a Vinitaly.

Iri presenterà anche i dati del mercato dei vini nella dm relativi al primo bimestre e alla prima metà di marzo 2022. Dati che si annunciano in terreno negativo, ma solo per via del confronto con un primo bimestre 2021 ancora molto influenzato dalla emergenza pandemica. Sarà anche illustrato l’andamento dei prezzi della bottiglia, che nel primo bimestre 2022 non ha mostrato scostamenti significativi. Ma andranno comunque valutate le conseguenze degli aumenti dei costi energetici e delle materie prime e del conflitto ucraino.

I VINI PIÙ VENDUTI

La classifica dei vini più venduti vede ai primi posti la tradizionale triade Chianti, Lambrusco, Montepulciano d’Abruzzo, con ogni tipologia che vende tra i 10 e i 15 milioni di litri, ma con una flessione del Lambrusco (- 6,7% a volume e – 5,7% a valore) e un buono spunto del Chianti (+3,7% a volume e + 5,4% a valore).

È impressionante la crescita del Vermentino, che si piazza al quinto posto con una crescita del +21,9% a volume e del +25,5% a valore. Il pugliese Primitivo aumenta a volume del +5,2% e del +11% a valore, l’emiliano Pignoletto del +5,6% a volume e del +2,6% a valore, e il veneto Valpolicella del +15,9% a volume e del +16,9% a valore (incluso il Valpolicella Ripasso).

I VINI EMERGENTI

La classifica dei vini emergenti, quelli cioè che hanno fatto registrare nel 2021 un maggior tasso di crescita a volume, vede sul podio il Lugana (Veneto/Lombardia) con aumento del +34%, l’Amarone (Veneto, +32%), e il Valpolicella Ripasso (Veneto, +26%). Buona la performance del Nebbiolo (Piemonte/Lombardia) con un + 22%, del Ribolla (Friuli V. Giulia, +19%), del Sagrantino (Umbria, +16%), e del Brunello di Montalcino (Toscana, +13%).

LE BOLLICINE

Interessante anche la classifica delle bollicine con maggior tasso di vendita a volume: il primo posto va al Moscato, che cresce del +29%. Non rallenta la sua corsa il Prosecco con un ulteriore +22%; il Fragolino spunta un buon +16%, il Müller Thurgau il +15%, l’Asti il +14% e il Brachetto un lusinghiero +12 per cento.

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