supermercati Ucraina

Crisi Russia-Ucraina – Nestlé e Lactalis riaprono gli stabilimenti

Le due multinazionali hanno annunciato la riapertura di alcuni siti produttivi per aiutare il rifornimento degli scaffali con beni essenziali
supermercati Ucraina

Negli ultimi giorni almeno un milione di ucraini ha lasciato il Paese, trovando riparo e asilo oltre i confini. Un numero destinato a crescere ulteriormente, insieme con il dramma umanitario di chi resta, alle prese anche con un accesso limitato ad acqua e cibo. I supermercati, del resto, a Kiev come in altre città, sono a corto di beni di prima necessità, molto spesso senza possibilità di approvvigionamenti regolari. Dall’inizio dell’offensiva russa, poi, diverse multinazionali del food & beverage attive nella regione hanno chiuso inevitabilmente i battenti. È il caso, per esempio, di Grupo Bimbo, Mondelēz International, Carlsberg Group, ma anche di grandi fornitori di ingredienti come ADM e Bunge.

Anche Nestlé, che in Ucraina contava su 5.800 dipendenti, ha dovuto chiudere i suoi tre stabilimenti e i magazzini. La multinazionale elvetica, tuttavia, ha lasciato trapelare l’intenzione di voler riaprire le strutture nella zona centrale e occidentale. L’obiettivo dichiarato è quello di contribuire, fin quando sarà possibile, al rifornimento degli scaffali con alimenti e bevande essenziali. Uno sforzo concreto, insomma, per supportare la popolazione.

LA DECISIONE DI LACTALIS

Quello di Nestlé non è un gesto isolato. Anche Lactalis, infatti, ha subito riaperto il suo stabilimento di Mykolayiv, nona città ucraina per abitanti, che sorge a 65 km dal Mar Nero e a 130 km da Odessa. Una zona direttamente interessata dall’avanzata delle truppe russe.

FAZER FERMA L’EXPORT IN RUSSIA

Intanto, le sanzioni occidentali cominciano a colpire anche le società internazionali presenti in Russia. Durante la scorsa settimana il gruppo finlandese Fazer ha annunciato la sospensione dell’export di dolciumi e prodotti per la macinazione. Il business generava nel Paese un fatturato pari a circa 12,5 milioni di euro.

© Riproduzione riservata