Assobibe: ‘È la tempesta perfetta, cancellare sugar e plastic tax’

Giangiacomo Pierini, presidente dell’associazione delle bevande analcoliche, ha chiesto che le due tasse siano eliminate e non posticipate
Assobibe: ‘È la tempesta perfetta, cancellare sugar e plastic tax’

La tempesta perfetta si sta abbattendo con devastante violenza sui mercati, senza risparmiare quello delle bevande analcoliche: Uno scenario da incubo nel quale non c’è spazio per nuove tasse, come gridato alla 21esima edizione di Cibus in scena in questi giorni presso la Fiera di Parma. Ad alzare i toni è Assobibe, che chiede alle istituzioni protezione e non costrizioni fiscali.

LA TASSAZIONE È DELETERIA SE C’È TEMPESTA PERFETTA

Un appello forte e chiaro lanciato in occasione del convegno denominato ‘Affrontare uniti la tempesta perfetta: le sfide della filiera italiana delle bevande analcoliche’ organizzata dall’associazione che fa capo a Confindustria. “Le realtà imprenditoriali del nostro comparto sono sotto torchio – ha proclamato preoccupato Giangiacomo Pierini (nella foto), numero uno di Assobibe. In un momento come questo chiediamo che si metta fine all’idea della duplice tassa sulla plastica e sullo zucchero, già tre volte rinviata e ora teoricamente prevista a partire dal 1 gennaio del 2023. Anzi, auspichiamo di più: che entrambe siano cancellate. Basti pensare che solo per quanto riguarda la sugar tax, questa andrebbe ad appesantire del 28% il carico fiscale annuale delle aziende”.

CENTINAIO: ‘ESSERE RICONOSCENTI ALL’AGROALIMENTARE E NON PENALIZZARLO’

Messaggio che a livello governativo giunge chiaro e forte, come ha tenuto a sottolineare Gian Marco Centinaio, Sottosegretario di Stato alle Politiche Agricole Alimentari e Forestali il quale, preso parte a questa tavola rotonda, ha ricordato l’importanza di un comparto fondamentale per l’economica italiana. “La sugar e la plastic tax non sono da accantonare, ma da mettere in soffitta – ha dichiarato –. Ricordiamo che, durante la pandemia, il settore dell’agroalimentare, a differenza di molti altri, è cresciuto, generando un valore di 52 miliardi sul fronte delle esportazioni, dando aiuto al Pil nazionale e garantendo agli italiani di affrontare quei brutti momenti con un minimo di speranza. Bisogna quindi essere riconoscenti a tutte le categorie merceologiche che lo compongono”.

Gian Marco Centinaio, Sottosegretario di Stato alle Politiche Agricole Alimentari e Forestali

COVID, INFLAZIONE, COSTI… E ORA ANCHE LA GUERRA

Gravare sulle spese della filiera con aggiunta di imposte penalizzerebbe ulteriormente le aziende che, sempre in questo quadro di tempesta perfetta, sono già alle prese con gli effetti nefasti causati da Covid, spinta inflattiva, difficoltà a reperire materie prime, aumento generalizzato dei costi, a cui si aggiungono le conseguenze commerciali di un conflitto militare. “Il settore delle bevande analcoliche è costituito per il 61% da piccole e medie imprese che hanno minore accesso ai mercati internazionali delle materie prime e minori opportunità di economie di scala”, ha fatto notare Pierini.

SOFT DRINK: NEL 2021 SEGNO PIÙ IN GDO, MA IL 2022 È IN AFFANNO

A livello di numeri, lo scenario nel 2021 è stato incoraggiante, complice la ripresa dell’Horeca, e le bevande analcoliche sono tornate a crescere. Secondo dati NielsenIQ, a un +30% del fuori casa, ha però risposto un timido rialzo dell’1,7% in Gdo grazie alle vendite di bevande piatte, mentre il segmento delle carbonate ha accusato un calo dello 0,8 per cento. Complessivamente i soft drink lo scorso anno hanno segnato un +8%, ma a un ritmo inferiore rispetto al 2019 in rapporto al quale la variazione è stato del -6 per cento. Il 2022 si è aperto invece sotto oscuri presagi. Sempre nel canale retail, nei primi tre mesi le vendite delle bibite senza alcol hanno accusato a volume una flessione dell’8%, mentre rimangono stazionarie a valore dovuto a un aumento generalizzato dei prezzi di vendita a scaffale. Sintomi e conseguenze di una famigerata tempesta perfetta.

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