Crisi dei prezzi, le voci di Coop e Conad

Le due insegne intervengono alla sesta edizione del Forum Food&Beverage manifestando forti preoccupazioni sulla crisi inflattiva. Diverse le soluzioni sul tavolo
Crisi dei prezzi, le voci di Coop e Conad

Si è tenuto lo scorso 18-19 giugno, il Forum Food&Beverage promosso da The European House – Ambrosetti a Bormio. Alla presenza di importanti manager dell’industria agroalimentare, esponenti politici italiani e stranieri, oltre che addetti ai lavori ed esperti di alimentazione e sport, è stato presentato il Rapporto “La roadmap del futuro per il food&beverage: quali evoluzioni e quali sfide per i prossimi anni”, che ha reso conto dello stato di salute della filiera alimentare italiana, fortemente compromesso dalla crisi economica in atto.

A intervenire, durante il talk dedicato a “Lo scenario dei consumi: uno specchio del cambiamento”, Marco Pedroni, Presidente Coop Italia e Presidente Adm, e Francesco Avanzini, Direttore generale Conad, per riflettere sul futuro del retail in uno scenario così complesso e mutevole.

COOP: OCCORRE L’INTERVENTO DEL GOVERNO

Siamo di fronte a un’inflazione cattiva, esogena, che impatta fortemente e in modo asimmetrico sui consumatori e sulle imprese – afferma Pedroni –. Il settore del largo consumo sarà sottoposto a una forte pressione per la contrazione dei consumi, che presumibilmente causerà squilibri importanti perché ci saranno imprese in grado di ricollocarsi mentre altre saranno costrette a difendersi. I costi stanno aumentando velocemente ed è facile prevedere un’inflazione su base annua superiore al 10 per cento. Le imprese della distribuzione si trovano in uno straordinario cul de sac per la necessità di andare incontro le esigenze dei consumatori, calmierando i prezzi. Tuttavia i comportamenti d’acquisto stanno già cambiando, all’insegna del nomadismo tra negozi o della scelta dei prodotti in base al prezzo. Auspico un intervento del Governo per difendere il potere d’acquisto intervenendo su cuneo fiscale e riducendo, almeno temporaneamente, l’Iva

CONAD: LA PL AVRÀ UN RUOLO CHIAVE

Ci troviamo in una situazione molto complessa che probabilmente diventerà strutturale di medio periodo a causa dei rincari dell’energia e dell’aumento dei costi delle materie prime – sottolinea Avanzini –. Gli impatti sui consumatori con redditi molto differenziati causeranno una frenata sensibile dei consumi. È già visibile una polarizzazione sul basket della spesa verso scelte che privilegiano i prezzi più bassi – indirizzandosi verso prodotti a basso costo o verso i discount – perché il reddito disponibile per la spesa è già inferiore al 50 per cento. In quest’ambito un ruolo importante potrà essere svolto dai prodotti della private label. Da parte nostra riteniamo necessario lavorare sulla differenziazione per diventare sempre più distributori di servizi, sfruttando anche le potenzialità del digitale e trovare le risposte a una situazione sociale caratterizzata da un ceto medio sempre più assottigliato. La grande distribuzione italiana ha già dimostrato la capacità di restare a contatto con i clienti e creare quel rapporto di fiducia imprescindibile caratterizzato dalla garanzia di qualità e trasparenza”.

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