Innovazione e ricerca per migliorare le colture cerealicole

Nella tappa bolognese del suo Innovation Tour, Syngenta ha puntato l’attenzione sulle tecnologie dedicate alla coltura dei cereali

In un mercato cerealicolo in continua evoluzione, caratterizzato attualmente da una situazione di estrema incertezza, emerge la necessità di interventi volti a garantire produzioni di qualità, sia dal punto di vista del contenuto proteico, sia della resistenza alle micotossine. In questo contesto l’innovazione gioca un ruolo fondamentale, combinando in modo efficace tecnologia, agricoltura 4.0, immagini satellitari e agrofarmaci di ultima generazione e deve favorire la collaborazione tra aziende e agricoltori, a garanzia di filiere produttive, sostenibili e rispettose del territorio.

A questo proposito, Riccardo Vanelli, Amministratore delegato Syngenta Italia ha dichiarato: “Innovare significa lavorare su nuove soluzioni sempre più efficaci e meno impattanti sull’ambiente e la biodiversità, ma anche sviluppare tool digitali sempre più avanzati che permettano di prevedere cosa succederà in campo e agire tempestivamente”.

LE CRITICITÀ DELLE COLTURE CEREALICOLE

Per approfondire meglio queste tematiche, abbiamo raggiunto Dario Manuello, CP Arables Marketing Manager Syngenta, che ci ha aiutati a fare il punto sulle maggiori criticità della filera italiana del grano, la cui produzione, sia di tenero sia di duro, storicamente non soddisfa il fabbisogno interno. “Oltre a questo – ha sottolineato Manuello – dobbiamo considerare che non tutta la produzione italiana rispecchia gli standard qualitativi richiesti dal mercato. Questo per due ordini di problematiche: in primo luogo il contenuto proteico del grano italiano, che spesso non raggiunge gli standard minimi richiesti dall’industria; in seconda battuta la presenza di micotossine (metaboliti secondari dei funghi) nei raccolti, soprattutto coltivati nel Centro Nord.  Una presenza che determina una riduzione della qualità del prodotto conferito all’industria di trasformazione”.

Dario Manuello, CP Arables Marketing Manager Syngenta

Sebbene negli ultimi anni la superficie coltivata stia aumentando, per Manuello resta fondamentale intervenire sulle colture per migliorare la qualità e la quantità d grano prodotto. “Da parte degli agricoltori – prosegue – c’è grande propensione a investire in strumenti che possano aumentare la produttività e migliorare il livello qualitativo. Per avanzare in questa direzione il primo passo è quello della selezione varietale, per individuare grani adatti ad areali specifici. A questo deve fare seguito una coltivazione con approccio integrato, che mixi l’agronomia, la tecnologia e l’esperienza degli agricoltori: tre aspetti strettamente connessi e indispensabili per sfruttare al massimo il potenziale produttivo di ciascuna area e varietà di grano”.

INCREMENTARE QUALITÀ E QUANTITÀ: L’OBIETTIVO DELL’INNOVAZIONE

I prodotti più comunemente utilizzati sono gli agrofarmaci: erbicidi, insetticidi e soprattutto fungicidi, che, se somministrati al momento opportuno, servono a mantenere la salute della pianta. “La tecnologia – prosegue il manager Syngenta – gioca un ruolo chiave, soprattutto grazie ai tanti servizi digitali a supporto degli agricoltori, in grado di dare informazioni puntuali e precise sullo stato di salute della coltura”.

Grazie alla piattaforma CropWise di Syngenta, per esempio, è possibile monitorare via satellite in tempo reale la situazione in campo, per intervenire in maniera rapida e puntuale ove necessario. “Un vantaggio in linea con il concetto di Farm to Fork, che punta progressivamente a ridurre la quantità di trattamenti per anno; con un risparmio in termini ambientali, ma anche economico e di tempo per l’agricoltore”.

L’approccio integrato di Syngenta si completa poi con prodotti naturali: biocontrols e biostimolanti, che contribuiscono anch’essi a massimizzare produzione e livello qualitativo. “La nostra ricerca e sviluppo – conclude infine Manuello – viaggia su due binari connessi: le innovazioni a livello globale vengono sempre calate nelle realtà locali. Per esempio, tutte le innovazioni sul frumento duro vengono testate nel nostro centro di ricerca a Foggia, un’eccellenza italiana localizzata in un’area fondamentale per il frumento. Un aspetto, questo, che costituisce per noi un forte elemento di differenziazione”.

© Riproduzione riservata