Nelle conserve rosse si punta su progetti di filiera

I vari player raccontano i progetti in cui sono impegnati: dal supporto agli agricoltori alla sostenibilità sociale, dal raggiungimento di nuove certificazioni allo sviluppo del pomodoro del futuro
Nelle conserve rosse si punta su progetti di filiera

Il controllo della filiera sta diventando un aspetto sempre più importante nel mondo del food&beverage e la conferma arriva anche dai vari player protagonisti del mondo delle conserve rosse intervistati da Food.

Il controllo di filiera – afferma Miriam Arestia, Responsabile marketing Agromonteè uno dei punti salienti per la nostra azienda. Grazie ai nostri campi riusciamo a soddisfare più del 50% del fabbisogno aziendale e circa il l’80% del pomodoro trasformato è a km0 e questo ci permette di trasformare il pomodoro entro poche ore dalla raccolta mantenendo un gusto fresco e proprietà organolettiche pressocché intatte”.

IL POMODORO CHE RISPETTA AMBIENTE E PRODUTTORI

Tra i player c’è chi è impegnato attivamente sul fronte biologico. È il caso di Altromercato, che ha lanciato la Tomato Revolution, il progetto di filiera biologica, legale e trasparente del pomodoro che coinvolge piccole cooperative di produttori operanti in aree ad alto rischio di sfruttamento, della terra e del lavoro. “È proprio in queste zone – racconta Marco Fiorentino, Food product manager Altromercatoche vengono coltivati, trasformati e confezionati i pomodori, valorizzando le varietà e le tradizioni enogastronomiche locali. Per di più, il coinvolgimento di nuovi produttori ha permesso l’ampliamento del numero di braccianti che possono godere di condizioni di lavoro migliori. La nostra filiera, dunque, è ad alto impatto sociale e a basso impatto ambientale!”.

Rodolfi Mansueto, invece, per garantire un prodotto sempre più sano e salubre sta lavorando per ottenere la certificazione Iscc Plus: “I nostri conferenti – spiega Massimo Manferdini, Direttore commerciale Italia –, coi quali abbiamo rapporti pluriennali, mettono in atto una serie di accortezze in modo che il prodotto risulti fin dal campo sano e rigoglioso come ad esempio no utilizzo di prodotti fitosanitari, irrigazione localizzata, concimi organici e non chimici in modo che il prodotto mantenga le sue caratteristiche invariate fino all’arrivo in azienda”.

SUPPORTO A CHI COLTIVA IL POMODORO

Il supporto a coltivatori nelle fasi di semina, coltivazione e raccolta è tra le attività messe in campo da L’Ortorfrutticola. “ll nostro processo di qualità inizia dalla scelta dei terreni e dalla tipologia di pomodorino da coltivare – dichiara Paolo Bucci, Direttore commerciale Ferrera Rosso Siciliano –. In questa fase pianifichiamo le nuove campagne e i relativi periodi di raccolta. Successivamente, avviene la semina affidandoci a professionisti del settore perché grazie alla loro esperienza e attenzione alla qualità, assicurano piantagioni di pomodorino sane robuste. Seguono ora le fasi più delicate di tutto il processo: il trapianto e la crescita. Grazie alla determinazione e al duro lavoro dei nostri produttori, supportati dall’expertise degli agronomi, le piantagioni crescono in salute e rigogliose. Una volta raggiunto il loro grado di maturazione, i pomodorini vengono raccolti a mano e trasportati al vicino centro di lavorazione a Niscemi”.

Anche La Doria è molto attenta a seguire tutte le fasi di coltivazione del pomodoro, dalla semina al trapianto, garantendo la qualità e la sostenibilità del processo: “Accompagniamo la crescita dei frutti – fa sapere Giuseppe Tammaro, Direttore commerciale Italia La Doriagarantendo anche servizi di consulenza agronomica e specifiche sessioni di formazione con gli agricoltori su tematiche legate ad esempio all’utilizzo responsabile degli agro-farmaci, utilizzati solo se strettamente necessario”.

PROGETTI DI RICERCA PER IL POMODORO DEL FUTURO

Nel 2021 la società sementiera di Conserve Italia, Tera Seeds, insieme al centro di ricerca Ri.Nova ha promosso un progetto ribattezzato VA.PO.RE. con l’obiettivo di trovare le varietà idonee per il pomodoro da industria del futuro. “Si tratta di un’attività sperimentale condotta in campo – puntualizza Chiara Spagna, Marketing manager food retail Conserve Italia –, che coinvolge anche una cooperativa sociale in cui lavorano persone con disabilità; si studiano nuove varietà di pomodoro resistenti alla peronospora e all’alternaria e capaci di ridurre l’impatto ambientale e quindi di garantire una maggiore salubrità del prodotto. Qualità dei prodotti, sicurezza del consumatore e rispetto dell’ambiente sono i valori e gli obiettivi con cui operiamo sul mercato: dalla selezione del seme alla coltivazione negli oltre 5.500 ettari di campi dedicati al pomodoro, dalla lavorazione nei cinque stabilimenti italiani dedicati al pomodoro, fino alla vendita nei diversi canali distributivi”.

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