Polli, un confronto per il futuro dell’agroalimentare

In occasione dei 150 anni dell’azienda, la famiglia Polli invita industria e distribuzione a riflettere sulle sfide future per il food&beverage tricolore
Polli, un confronto per il futuro dell’agroalimentare

In un momento così delicato come quello che stiamo vivendo, Polli ha scelto di celebrare il traguardo dei 150 anni insieme ai partner dell’industria e della distribuzione alimentare per dare spazio al settore per raccontarsi e tracciare una rotta per cercare di uscire dalla crisi. Alla tavola rotonda dal titolo Quali le sfide per l’agroalimentare? Industria e Distribuzione a confronto sono intervenuti relatori di spicco a testimonianza dell’impegno di tutti per il futuro del food&beverage italiano.

LE VOCI DELL’INDUSTRIA

Paolo Barilla, Vicepresidente Gruppo Barilla: Stiamo vivendo una situazione molto difficile e molte persone si chiedono cosa fare. La mia risposta è ‘Non lo so’. Stanno cambiando simultaneamente tante cose ed è difficile trovare una risposta. Credere in quello che facciamo. Dobbiamo attivarci con uno spirito di grande apertura e collaborazione con i nostri partner commerciali in primis per capire quali sono oggi le esigenze di tutti. Nei periodi negativi, la gioia del cibo è sempre stata riscoperta e reinterpretata, e noi come aziende alimentari dobbiamo focalizzarci nel dare piacere alle persone. È una fortuna appartenere a una categoria che ha questa italianità che non si esaurirà mai perché nessuno si vuole sedere al tavolo ed essere triste, è uno dei pochi momenti in cui si possono riscoprire gioie molto intime, e provare piccole grandi emozioni della vita.

Alessandro D’Este, Amministratore delegato Ferrero commerciale Italia: Alle sfide Ferrero pensa di rispondere continuando ad avere una grande attenzione nei confronti del consumatore attraverso la qualità dei prodotti. Oggi parlare di qualità non significa solo considerare l’aspetto intrinseco dei prodotti, ma raccogliere le nuove sensibilità che i consumatori esprimono riguardo alla sostenibilità e alla responsabilità sociale. A questo proposito Ferrero sta investendo per rendere il 100% dei nostri prodotti completamente riciclabile, compostabile o riutilizzabile entro il 2025. Questo significa investire con coerenza, con coraggio con determinazione verso un futuro positivo.

Marco Lavazza, Vicepresidente Lavazza: I problemi sono molteplici: nella nostra realtà come produttori di caffè, pesano molto i fattori climatici, ma anche quelli finanziari, come la debolezza dell’euro sul dollaro. Detto questo, aggiungo che per uscire da questa situazione occorrerà sempre di più credere in quello che si fa, essere coerenti senza scendere a compromessi con la qualità del prodotto e la qualità della comunicazione, perché il consumatore sceglierà i prodotti che più lo rappresentano.

Stefano Marini, Amministratore delegato Sanpellegrino Group: La qualità è fondamentale per essere selezionati dai consumatori. Nei prossimi mesi dovremo essere capaci di selezionare le innovazioni: non è più il momento di fare cinque o sei nuovi lanci all’anno, ma occorrerà lavorare uniti, industria e distribuzione, per identificare una grande innovazione su cui scommettere. Un’altra sfida per i brand è saper comunicare in un modo adeguato. Se la marca prima parlava di se stessa, adesso deve parlare sempre di più di quello che fa nella società.

LE VOCI DELLA DISTRIBUZIONE

Filippo Fabbri, Direttore generale Despar Italia: Creatività e spirito di iniziativa ci hanno permesso di superare un momento di grande discontinuità come il Covid. Adesso viviamo un’ennesima tempesta, perché ci sono alcuni elementi che stanno andando a impattare sui nostri conti economici: l’aumento delle materie prime che ha portato un’inflazione al consumo che credo arriverà entro fine anno al 14%, il tema dell’energia. L’estate è stata molto positiva, i consumi sono andati bene, il turismo ha registrato una ripresa, ma adesso sono arrivate le bollette molto care. Siamo una realtà ad alto consumo di energia, non è facile inventarsi qualcosa di nuovo per riuscire a risparmiare. La creatività in questo momento non è sufficiente, occorre un intervento chiaro da parte del governo a sostegno del settore.

Francesco Avanzini, Direttore generale Conad: Occorre guardare avanti con occhiali diversi, accompagnare l’evoluzione dei consumi e saper rispondere in termini di convenienza in modo continuativo, ma anche attraverso prodotti che sostengano le diverse esigenze dei consumatori. La multicanalità in questo senso è una risposta alla differenziazione dei consumi.

Giorgio Santambrogio, Amministratore delegato del Gruppo VèGè: Il cliente, il consumatore, si sta affacciando al paese del Neoumanesimo, la persona sceglierà empaticamente in linea con i propri valori. In futuro si sceglierà un brand o un’insegna per un’affinità valoriale. Questa mia visione forse stride con il periodo che stiamo vivendo, perché il consumatore sarà costretto a scegliere in base al prezzo, per questo è necessario lottare affinché l’Europa riconosca lo stato energivoro del settore e metta sul tavolo agevolazioni tributarie e fiscali a sostegno della filiera alimentare.

Bruno Moro, Direttore merci Pgc Carrefour Italia: Insieme all’industria dobbiamo lottare per contenere l’inflazione, dobbiamo scongiurare il calo dei volumi, salvaguardare il potere d’acquisto dei nostri clienti. L’industria non deve smettere mai di innovare. Le cause che minano il potere di acquisto dei consumatori sono le stesse in tutta Europa, ci sono però Paesi come la Francia che hanno situazioni migliori perché le scelte di governo premiano la tutela dei cittadini, mettendo un tetto sui prezzi dell’energia e salvaguardando gli stipendi.

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