Centromarca, Mutti riconfermato alla presidenza

Anche per il prossimo biennio guiderà il direttivo rinnovato. Tra gli obiettivi la valorizzazione della capacità d’impresa di innovare e contrastare la banalizzazione dei consumi
Centromarca, Mutti riconfermato alla presidenza

Nuova riconferma per Francesco Mutti alla presidenza di Centromarca per i prossimi due anni. 54 anni, laurea in Finanza & Management all’Università di Cardiff, Cavaliere del Lavoro, Mutti è dal 1994 alla  guida dell’azienda di famiglia (oltre 500 milioni di euro di fatturato), di cui oggi è Amministratore delegato.

Già presidente nello scorso biennio, guiderà il direttivo rinnovato dell’associazione assieme al comitato di presidenza in cui sono stati chiamati: il Past President  Luigi Bordoni e i Vice Presidenti Francesco Del Porto (President Region Italy Barilla),  Alessandro d’Este (Presidente e Amministratore Delegato Ferrero Commerciale), Flavio  Ferretti (Presidente e Amministratore Delegato Nims/Gruppo Lavazza), Marina Nissim (Group Chairwoman Bolton Group) e Marco Travaglia (Presidente e Amministratore  Delegato Nestlé Italiana).

Eccellenza delle produzioni e capacità di creare valore per il consumatore sono alla base del  successo italiano nel mondo – sottolinea Mutti –. L’Industria di marca è un attore fondamentale  di questo processo. Con ingenti investimenti a presidio dell’innovazione e della qualità  garantisce la dinamicità dei mercati e contrasta attivamente la pericolosa tendenza alla  banalizzazione dei consumi, conseguenza della mera rincorsa al prezzo più basso. I nostri  obiettivi sono la difesa e la valorizzazione di questa capacità di eccellere, di cui la Marca è la  massima espressione, attraverso un’intelligente e costruttiva interazione con le Istituzioni, i  partner commerciali e in generale con tutti i nostri stakeholders”.

L’ASSOCIAZIONE

A Centromarca, Associazione Italiana dell’Industria di Marca, fanno riferimento circa 200 tra  le più importanti industrie operanti in Italia nel settore dei beni di largo consumo, italiane e  multinazionali, alimentari e non alimentari, che complessivamente occupano 103mila persone  e sviluppano sul territorio nazionale vendite alle aziende distributive (sell-in) per circa 40 miliardi di euro, pari a una quota di mercato del 60% a valore nel settore del largo consumo  confezionato. 

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