Eat Happy Group accelera sull’Italia

Apre i battenti il nuovo polo industriale nell’Interporto di Bentivoglio (Bo). Obiettivo: raddoppiare punti vendita e corner dei supermercati nel giro di tre anni
Eat Happy Group accelera sull’Italia

Eat Happy Group, multinazionale tedesca specializzata nella produzione e distribuzione di sushi, punta forte sull’Italia dove è già presente dal 2018 ma intende espandersi sempre di più. A pochi chilometri da Bologna è stato infatti inaugurato un nuovo centro produttivo. Un investimento di 5 milioni di euro per dar vita a una struttura che è la più grande in Italia del gruppo e che sancisce l’ampliamento distributivo del brand Wakame.

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I PROGETTI DI ESPANSIONE

Il nuovo stabilimento vanta una linea produttiva avanzata sia per la lavorazione della materia prima sia per la finalizzazione dei prodotti e si estende su una superficie complessiva di 3.000 mq, con una capacità produttiva a regime di 35.000 box al giorno. “Con il lockdown abbiamo cominciato un percorso di crescita esponenziale che ci porterà nel nostro Paese a un fatturato di 30 milioni nel 2022 (24 milioni nel 2021, ndr) – ha commentato Andrea Calistri, Ceo & Managing director Italy Eat Happy Group. In pochi anni abbiamo raggiunto quota 50 punti vendita e oltre 320 vetrine, fornendo occupazione a un totale di 350 dipendenti”.

Due i brand del gruppo. “C’è Wakame che è un vero e proprio centro di produzione di sushi ready to eat che si trova nelle vetrine ed Eat Happy, che rappresenta, invece, il nuovo concetto di shop-in-shop dedicato alla produzione di sushi all’interno proprio dell’area del fresco di ipermercati e store della grande distribuzione”. Per il nuovo sito sono stati ingaggiati 40 dipendenti, ma il gruppo mira ad arrivare a quota 150. “L’inaugurazione del nuovo polo industriale di Bologna – spiega Calistri – rappresenta per noi il primo passo verso l’attuazione di un piano di sviluppo ambizioso, mirato a espandere ulteriormente il business, rafforzando il rapporto con i nostri attuali clienti ed esplorando aree del territorio in cerca di nuovi partner commerciali. Il nostro segreto per produrre a livello industriale un sushi artigianale è l’estrema attenzione alla qualità, nella lavorazione e nella scelta degli ingredienti”.

L’AUGURIO DEL VICEMINISTRO

Presente in Italia dal 2018, il gruppo punta forte sulle materie prime: il pesce non è nostrano, ma la frutta e la verdura utilizzati per nigiri, maki, poke bowl e altre lavorazioni del brand vengono dai nostri campi. Così come il riso, di qualità arborio, e coltivato in Piemonte. “Anche il sushi fa parte del made in Italy se viene fatto con materia prima italiana – ha commentato il Viceministro delle imprese e del made in Italy Valentino Valentini intervenuto in streaming in occasione dell’inaugurazione del centro – la formazione dei dipendenti, la logistica… c’è molta Italia in questo nuovo sito. Il sushi lo amiamo tutti e sarà sempre più italiano. Faccio i miei auguri a questa realtà e spero che possa raggiungere i proprio obiettivi”. La mission del gruppo nel futuro prossimo è infatti aprire 100 nuovi punti vendita e raddoppiare il numero di vetrine.

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