Zero emissioni? La strada è ancora lunga

Un’analisi indipendente di Just Food mostra come siano pochi i big player del food che stiano rispettando gli impegni presi in termini di azzeramento delle emissioni

Si può fare di meglio”. È quanto emerge da una ricerca indipendente, effettuata da Just Food, che ha analizzato i risultati, in termini di riduzione delle emissioni di CO2 delle grandi aziende alimentari mondiali. Rispetto agli impegni dichiarati, infatti, tra i big player del food sono pochi i gruppi che hanno raggiunto gli obiettivi attesi. Just Food ha osservato General Mills, JBS, Kellogg, Kraft Heinz, Mars, Mondelez International, Pepsico, Danone e Nestlé. Dall’analisi emerge come solo questi ultimi due stiano effettivamente rispettando tutti gli impegni presi.

I ‘BEST IN CLASS’

Le numerose iniziative intraprese da Nestlé, infatti, pare stiano dando i suoi frutti. Il gruppo è in corsa sulla sua Net Zero Roadmap che ha come traguardo finale l’azzeramento delle emissioni entro il 2050. Con questo obiettivo lavora efficacemente su più fronti: sulle emissioni dirette, indirette derivanti dall’acquisto di energia e indirette generate lungo la catena del valore a monte o a valle, attraverso educazione del consumatore e programmi di compensazione.

Altrettanto bene fa Danone, uno dei primi a impegnarsi sul clima, che ha recentemente annunciato il taglio di 14.000 tonnellate di CO2 tramite il ricorso a pratiche di rigenerative. La filiale americana della multinazionale francese si è infatti impegnata a ottenere, da qui a cinque anni il 75% del proprio latte, pari a oltre 1 milione di tonnellate annue da terreni convertiti a agricoltura rigenerativa.

E GLI ALTRI?

Risultati al di sotto delle attese invece per le altre aziende oggetto del report, che hanno mostrato performance negative rispetto alle previsioni fatte. Ma c’è ovviamente un perché, così come ampi margini di manovra per riportare i numeri in positivo.

Alcuni gruppi, General Mills, JBS, Kellogg, Mondelez e Pepsico, hanno infatti dichiarato che l’incremento delle emissioni è da imputare al balzo registrato nelle vendite.

MASSIMA ATTENZIONE

Si legge nel rapporto che: “Stanno suonando i campanelli d’allarme. La crisi alimentare globale (clima estremo, inflazione in aumento e la guerra in Ucraina) ha disegnato uno scenario brutale, ma utile ai vertici della COP27 in Egitto. Per la prima volta in uno di questi eventi, un’intera giornata è stata dedicata all’agricoltura, ma ciò aumenterà la voglia di agire?”. È ciò che si chiede Just Food.

Il report completo è consultabile a questo link.

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