L’export alimentare italiano raggiunge i 60 miliardi di euro

I numeri di Coldiretti sui dati Istat: il fatturato dell’industria alimentare a novembre 2022 aumenta del +14,7%, spinto soprattutto dalla domanda estera

A spingere il fatturato dell’industria alimentare italiana, cresciuto del +14,7% a novembre 2022, è stata soprattutto la domanda dall’estero. Considerando l’intero 2022, l’export dei prodotti italiani ha centrato il record storico di 60 miliardi di euro, soprattutto grazie a prodotti simbolo della dieta mediterranea come vino, pasta e ortofrutta fresca che formano il podio dei prodotti italiani più venduti all’estero.

È quanto afferma Coldiretti in riferimento ai dati Istat sul fatturato dell’industria alimentare a novembre 2022. È il mese in cui si preparano le scorte per le festività di Natale, quando si è verificata una vera e propria esplosione del made in Italy sulle tavole mondiali.

I PRODOTTI ITALIANI PIÙ VENDUTI ALL’ESTERO

Il re dell’export tricolore si conferma il vino per un valore stimato vicino agli otto miliardi di euro nel 2022, grazie ad una crescita a due cifre dell’export. Al secondo posto si piazzano la pasta e gli altri derivati dai cereali, con un volume di vendite all’estero che a fine anno hanno superato i sette miliardi di euro, mentre al terzo ci sono frutta e verdura fresche con circa 5,5 miliardi di export. Aumentano in modo consistente anche le vendite estere di olio extravergine di oliva, formaggi e salumi.

I MERCATI PRINCIPALI

La Germania è tuttora il principale mercato di sbocco dell’export alimentare italiano, con vendite in aumento del +13%, davanti agli Stati Uniti (+20%) e alla Francia (+17%). Risultati positivi anche nel Regno Unito, con un +18% che evidenzia come le esportazioni di prodotti italiani si siano rivelate più forti della Brexit. Balzo a doppia cifra anche in Turchia (+23%), mentre i numeri sono negativi in Cina (-20%) e in Russia (-5%).

Il Presidente di Coldiretti Ettore Prandini sottolinea l’importanza delle opportunità offerte dal Pnrr per modernizzare la logistica nazionale, “che ogni anno rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di minor opportunità di export. Ma è importante lavorare anche sull’internazionalizzazione, per sostenere le imprese che vogliono conquistare nuovi mercati e rafforzare quelli consolidati valorizzando il ruolo strategico di Ice-Agenzia con il sostegno delle ambasciate”.

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