Packaging, la Ue approva nuove norme più severe

Stop allo spreco, più riutilizzo e riciclaggio per ridurre le emissioni di gas serra a 43 milioni di tonnellate entro il 2030
Packaging, la Ue approva nuove norme più severe

Lo scorso novembre, il Parlamento Europeo ha presentato il nuovo regolamento Ue in materia di packaging e rifiuti da imballaggio. Il regolamento si inserisce all’interno del Green Deal europeo e del Piano di azione Ue per l’economia circolare, e ha lo scopo di prevenire i rifiuti di imballaggio, promuovere riutilizzo e ricarica e rendere riciclabili tutti gli imballi entro il 2030.

In media, ogni europeo produce quasi 180 kg di scarti di imballaggio l’anno e il trend, secondo le stime, è in crescita. In assenza di interventi concreti, l’UE registrerebbe un aumento dei rifiuti di packaging del 19% entro il 2030, e per quelli in plastica addirittura del 46%.

Sul fronte dei consumatori, le norme garantiranno opzioni di packaging riutilizzabili, l’eliminazione di quelli superflui e del sovra-imballaggio, e la fornitura di etichette chiare per favorire il corretto riciclo. Per l’industria si creeranno nuove opportunità di business, rivolte soprattutto alle aziende più piccole. Le norme condurranno inoltre il settore sulla strada della neutralità climatica entro il 2050.

GLI OBIETTIVI DELLE NUOVE NORME

Sono tre gli obiettivi principali individuati dalla proposta di revisione della legislazione Ue. In primo luogo, prevenire la produzione di rifiuti, riducendo la quantità di imballaggi monouso, limitando quelli non necessari e promuovendo opzioni riutilizzabili e ricaricabili.

Poi bisogna promuovere il riciclaggio di alta qualità (ciclo chiuso), per rendere tutte le confezioni presenti sul mercato europeo riciclabili in modo economicamente vantaggioso entro il 2030. Infine, ridurre la necessità di risorse naturali primarie e creare un mercato ben funzionante per le materie prime seconde, aumentando l’uso di plastica riciclata nei packaging, anche alimentari.

ALCUNI ESEMPI PRATICI

Per favorire riutilizzo e ricarica degli imballaggi, che negli ultimi 20 anni sono diminuiti drasticamente, le aziende dovranno offrire ai consumatori una certa quota di prodotti in packaging riutilizzabile o ricaricabile per le bevande e i pasti da asporto, e per le consegne del commercio elettronico.

Vi sarà anche una standardizzazione dei formati e un’etichettatura chiara delle confezioni riutilizzabili. Saranno vietate alcune confezioni monouso per alimenti e bevande consumati all’interno di ristoranti e bar, il monouso per frutta e verdura, i flaconcini di detergenti di piccole dimensioni e altri monoporzione presenti negli alberghi.

Questi obiettivi sono proposti per i settori più importanti. Entro il 2030 e il 2040, rispettivamente il 20% e l’80% delle bevande fredde e calde dovrà essere venduto in contenitori che fanno parte di un sistema di riutilizzo, oppure i consumatori dovranno poter riempire i loro contenitori. I venditori di birra al dettaglio, per esempio, dovrebbero utilizzare contenitori ricaricabili per il 10% dei loro prodotti entro il 2030, e per il 20% entro il 2040. Gli obiettivi per il cibo da asporto dei ristoranti sarebbero il 10% per il 2030 e il 40% per il 2040. Entro il 2030, il 10% degli imballaggi usati per il trasporto nell’e-commerce dovrà essere riutilizzabile: percentuale che salirà al 50% entro il 2040.

ETICHETTE

Le previsioni della proposta sull’etichettatura elimineranno la confusione su come smaltire gli imballi. Ogni imballaggio sarà dotato di un’etichetta che indicherà di cosa è fatto e in quale flusso di rifiuti deve andare. I contenitori per la raccolta avranno le stesse etichette e gli stessi simboli saranno utilizzati ovunque nell’Ue.

EMISSIONI E TRANSIZIONE ECOLOGICA

Entro il 2030, le misure proposte ridurranno le emissioni di gas a effetto serra dovute al settore a 43 milioni di tonnellate, rispetto ai 66 milioni di tonnellate che si avrebbero se la legislazione non venisse modificata. L’utilizzo di acqua verrebbe ridotto di 1,1 milioni di metri cubi. I costi dovuti a danni ambientali per l’economia e la società si ridurrebbero di 6,4 miliardi di euro rispetto al 2030.

L’industria degli imballaggi monouso sarà costretta ad investire nella transizione, ma l’impatto economico complessivo e la creazione di posti di lavoro nell’Ue saranno positivi. Si prevede che il solo incremento del riuso porterà a più di 600.000 posti di lavoro nel settore del riutilizzo entro il 2030, molti dei quali in piccole e medie imprese locali.

PLASTICHE RICICLABILI

La Commissione ha infine cercato di fare chiarezza anche sulle plastiche biobased, compostabili e biodegradabili, in costante aumento sul mercato, stabilendo per quali applicazioni sono veramente vantaggiose per l’ambiente e come dovrebbero essere progettate, smaltite e riciclate.

La biomassa utilizzata per produrre plastiche biobased, ad esempio, deve essere di provenienza sostenibile, senza danni per l’ambiente e nel rispetto del principio “dell’uso a cascata di biomassa”. I produttori dovrebbero privilegiare come materia prima l’uso di rifiuti organici e sottoprodotti. Inoltre, per combattere il greenwashing e non confondere i consumatori, i produttori devono evitare indicazioni generiche sui prodotti.

Le plastiche biodegradabili devono essere utilizzate con cautela, e indirizzate verso applicazioni specifiche in cui i loro benefici ambientali e il valore per l’economia circolare siano comprovati. Non devono in alcun modo fornire una licenza all’abbandono di rifiuti e l’etichetta sui prodotti compostabili deve indicare quanto tempo impiegheranno a biodegradarsi, in quali circostanze e in quale ambiente.

Le plastiche compostabili che necessitano di impianti di compostaggio industriali per essere trattate dovrebbero essere impiegate solo quando presentano vantaggi ambientali, quando non influiscono negativamente sulla qualità del compost e quando esiste un adeguato sistema di raccolta e trattamento dei rifiuti organici. Gli imballaggi compostabili in impianti industriali saranno consentiti solamente per prodotti come bustine di tè, cialde, filtri e capsule per caffè, adesivi per frutta e verdura e sacchetti di plastica molto leggeri.

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