NielsenIQ: più famiglie in difficoltà, ma il risparmio non tocca la spesa

Secondo gli ultimi sondaggi, il 70% degli italiani pensa di vivere già in una fase di recessione. I consumatori pensano di ridurre gli sprechi e spendere meno nel 2023 per ristorazione, abbigliamento e intrattenimento fuori casa

Quest’anno più di un italiano su tre (36%) è preoccupato per la propria situazione economica. L’81% delle famiglie ritiene che l’aumento del costo della vita sia la causa principale delle proprie difficoltà finanziarie, mentre il 43% dichiara di essere stato colpito soprattutto dal rallentamento generale dell’economia. A rivelarlo è l’ultimo rapporto NielsenIQ dedicato alle prospettive dei consumatori, “Consumer Outlook 2023”.

I dati evidenziano come il 70% degli intervistati abbia già la sensazione di vivere in un periodo di recessione e il 57% di loro si aspetti che la crisi economica possa continuare per almeno un anno o più. Pur essendo un aspetto importante per i consumatori, l’analisi evidenzia che la sicurezza finanziaria e lavorativa (27%) si colloca al secondo posto rispetto alla salute psicologica, che si classifica prima tra le componenti di maggior valore nella vita degli italiani (31%). Segue, in terza posizione, il benessere fisico (25%), il tentativo di risparmiare per il futuro (24%) e chiude al quinto posto l’equilibrio tra vita privata e lavoro (23%), a sottolineare che tre delle prime cinque priorità per le persone riguardano la salute fisica e psicologica.

NielsenIQ-consumi-consumatori

Secondo quanto emerge dal report, in meno di un anno sono più che raddoppiate le famiglie in difficoltà che raggiungono quota 23% (contro il 10% di inizio 2022).

GLI EFFETTI SULLA SPESA

L’indagine di NielsenIQ sottolinea che è aumentato di sette punti percentuali il numero di persone considerate caute (59%); cioè coloro che, pur non essendo state colpiti a livello finanziario dai recenti eventi economici, rimangono in ogni caso prudenti nelle proprie spese.

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Gli italiani inoltre prevedono di spendere meno per la maggior parte dei consumi discrezionali come la ristorazione fuori casa (54%), l’abbigliamento (49%) e l’intrattenimento fuori casa (48%). Meno consistenti invece i tagli alla spesa alimentare, voce che si colloca solamente all’ottavo posto (31%) della classifica NielsenIQ.

IMPATTO AMBIENTALE DELLA RECESSIONE

Infine, gli intervistati stimano che l’impatto maggiore della crisi attuale si avrà dal punto di vista ambientale. Considerando infatti la classifica dei rischi globali riportata dal World Economic Forum, cinque su dieci nel breve periodo (due anni) sono legati a tematiche green (clima, ambiente, natura).I consumatori italiani riflettono la preoccupazione globale, poiché dimostrano di avere una maggiore consapevolezza rispetto al tema della sostenibilità: per esempio, il 57% di loro è disposto ad acquistare solo beni essenziali e il 29% ha dichiarato che eviterà gli sprechi alimentari.

In linea con quanto visto fin qui, è evidente che il consumatore medio Italiano si sente sotto pressione dal punto di vista finanziario rispetto ad un anno fa. Non è un caso che il segmento dei cauti in Italia rappresenti oltre la metà della popolazione. Si tratta di un forte segnale del clima di incertezza dell’attuale contesto locale e globale” – afferma Luca De Nard, Ad NielsenIQ Italia. “Se non altro, i consumatori sembrano intenzionati a tagliare maggiormente le voci di spesa più discrezionali, come i consumi fuori casa, l’abbigliamento, i viaggi e le vacanze. Viene quindi spontaneo chiedersi cosa indirizzerà le spese del consumatore italiano per l’anno che verrà. La sicurezza finanziaria e lavorativa sarà sicuramente importante, ma meno del benessere mentale, che guadagna la medaglia d’oro tra le priorità del 2023. Vale la pena rimarcare però che spesso la salute psicofisica dipende dal benessere finanziario”.

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