Un nuovo disciplinare per l’Aceto Balsamico di Modena

Più tutele per consumatori e produttori. Le modifiche introducono nuovi formati per la commercializzazione, ulteriori parametri qualitativi per il prodotto invecchiato e un sistema di controllo più efficace
Un nuovo disciplinare per l’Aceto Balsamico di Modena

Via libera dall’Ue alla modifica del disciplinare dell’Aceto Balsamico di Modena. Al termine di un iter avviato a dicembre 2015, la Commissione ha accolto argomentazioni e richieste del Consorzio di tutela e del Ministero dell’Agricoltura. “L’iter è stato lungo e travagliato – afferma Mariangela Grosoli, Presidente del Consorzioma finalmente siamo giunti al termine e possiamo implementare operativamente le novità normative introdotte. Ringrazio tutti coloro che ci hanno supportato in questo lavoro impegnativo, a partire dal Ministero e da tutti i funzionari che hanno avuto un ruolo attivo nella procedura”.

IL NUOVO DISCIPLINARE

Gli ambiti toccati dalle modifiche sono tre:

  • Nuovi parametri qualitativi dell’Aceto Balsamico di Modena Invecchiato;
  • Ampliamento della gamma dei contenitori in cui sarà possibile imbottigliare il prodotto;
  • Ampliamento e integrazione del sistema di controllo della filiera.

Per quanto riguarda il primo aspetto, “il nuovo disciplinare prevede un aumento della densità minima prevista per l’Aceto Balsamico di Modena Invecchiato, abbassandone al contempo l’acidità – spiega Federico Desimoni, Direttore del Consorzioe dando la possibilità di affiancare alla dicitura ‘Invecchiato’ l’indicazione del periodo minimo di invecchiamento pari a tre anni. Una modifica importante, che siamo convinti valorizzerà ulteriormente il segmento dell’Invecchiato, permettendo di offrire un prodotto che risponde alle aspettative e al gusto dei consumatori. Questa modifica diventa ancor più rilevante se abbinata alla seconda novità con cui si sono introdotte, nella gamma di bottiglie in cui il prodotto può essere commercializzato, anche bottiglie più piccole, fino ad arrivare a quella da 100 ml”.

Il nuovo disciplinare amplia inoltre la gamma dei soggetti della filiera sottoposti al controllo dell’ente di certificazione, aggiungendo la categoria dei produttori di vino, e integra il sistema di controllo introducendo le analisi isotopiche, strumento estremamente efficace per la verifica dell’autenticità delle materie prime.

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