Costa d’Oro lancia “Planet O-live”

L’azienda olearia presenta il piano per un’olivicoltura sostenibile, declinato in una serie di azioni concrete da qui al 2030
Costa d’Oro lancia “Planet O-live”

Con il piano di sostenibilità Planet O-live, Costa d’Oro punta ad aumentare la produttività della filiera dell’olio e ridurne l’impatto sull’ambiente. L’iniziativa prevede la messa in campo di alcune azioni concrete: la riduzione di pesticidi, l’uso più efficiente delle risorse idriche e dei fertilizzanti, la gestione del suolo mediante l’inerbimento, l’utilizzo di energie rinnovabili negli stabilimenti produttivi, gli accordi di filiera per sostenere la produzione italiana, il recupero e la piantumazione di nuovi ulivi, fino alla tracciabilità di ogni fase di produzione a garanzia della qualità verso il consumatore finale.

OLIO EVO: CONSUMO…

Con nove litri di consumo annuo a testa, l’olio extravergine di oliva è l’alimento principe sulle tavole degli italiani, consumato quotidianamente in ogni preparazione. Ciò fa del nostro Paese uno dei primi produttori e utilizzatori al mondo, con una quota di consumo che raggiunge il 15% su base mondiale. L’olio evo è del resto uno degli alimenti base della dieta mediterranea in cui rappresenta la principale fonte di grassi e le cui proprietà nutrizionali, anche in termini di prevenzione di alcune patologie, sono ormai riconosciute dalla comunità scientifica.

… E PRODUZIONE

Sul fronte della produzione, l’Italia detiene il primato mondiale per varietà con oltre 500 genotipi per la produzione di olive da olio e per numero di ulivi, circa 250 milioni, dai quali proviene il maggior numero di olii extravergini a denominazione in Europa (42 Dop e 7 Igp).

CARENZA DI ACQUA E SUPERFICI COLTIVATE

Tuttavia, il settore olivicolo italiano attraversa da dieci anni a questa parte un periodo di grande incertezza, con le superfici coltivate a oliveto diminuite del -3,5% ed una produzione nazionale dimezzata, che non riesce a far fronte alla domanda interna. Le cause di tale incertezza vanno ricercate nell’assenza di investimenti e ammodernamento di impianti e tecniche agricole, da cui un divario di produttività rispetto ad altri paesi europei, e anche nella recente grave siccità dovuta al cambiamento climatico.

La carenza d’acqua si ripercuote negativamente sulla salute delle piante, ma anche gli eventi meteo estremi, divenuti sempre più frequenti, hanno effetti distruttivi a partire dall’allagamento dei terreni. Il clima caldo-umido, inoltre, favorisce la presenza di parassiti secondari e la diffusione di patogeni. Ricorrere all’uso di pesticidi, tuttavia, non può essere una risposta valida poiché rilasciano emissioni di gas serra. Ridurne l’uso fa bene all’ambiente, e contribuisce alla sostenibilità economica del settore.

Luca Sebastiani, Docente della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, sottolinea: “Secondo recenti studi, l’olivicoltura favorisce i processi di mitigazione del cambiamento climatico attraverso la fissazione dell’anidride carbonica atmosferica. Dati riportati dal Consiglio olivicolo internazionale indicano che per ogni litro di olio d’oliva prodotto si possono arrivare a sottrarre dall’atmosfera fino a 10 kg di anidride carbonica (stime di altri autori parlano di valori compresi tra 2,7 e 5,5 kg in funzione del modello di produzione). I cambiamenti climatici possono invece essere dannosi per l’olivicoltura a causa degli stress ad essi connessi (idrici, salini e termici)”.

DIFESA DELL’AMBIENTE

La difesa del territorio, di un’olivicoltura italiana efficiente e produttiva insieme alla promozione del valore sociale di un’autentica cultura dell’olio nel piano Planet O-live di Costa d’Oro si propongono di andare di pari passo con l’incremento di pratiche di agricoltura sostenibile e di circolarità del ciclo di produzione. Il tutto in un approccio globale di sostenibilità ambientale, sociale ed economica in linea con gli obiettivi delle Nazioni Unite (sustainable development goals 2030).

PLANET O-LIVE ACADEMY

Per definire le scelte strategiche e le azioni previste dal piano, nell’autunno del 2022 Costa d’Oro ha dato vita alla Planet O-live academy, un comitato scientifico composto da rappresentanti dell’azienda umbra, di due eccellenze accademiche quali la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e l’Università degli Studi di Perugia, da Confagricoltura, e dall’Associazione produttori olivicoli umbri Assoprol.

Pascal Pinson, Ceo Costa d’Oro, afferma: “L’anima di Planet O-live è la nostra academy, che riflette la storia di Costa d’Oro nel settore dell’olio di qualità – un prodotto nobile, millenario, pilastro della dieta mediterranea – agendo come una sorta di acceleratore che coinvolge tutti gli attori della filiera, stimolandone la crescita sia in termini di bontà del prodotto sia di rispetto verso la bellezza del paesaggio e dell’ambiente di cui è il frutto”.

IL PIANO DI SOSTENIBILITÀ

Planet O-live è concepito come un pianeta che ruota intorno al frutto di una pianta millenaria, un mondo i cui abitanti promuovono uno stile di vita autentico, trasparente e inclusivo per riscoprire le radici e coltivare insieme un futuro sostenibile per il settore olivicolo e per le generazioni future.

I dettagli del piano di sostenibilità saranno presentati alla stampa e agli operatori del settore lunedì 8 maggio, in concomitanza con la partenza di Tuttofood 2023, durante un evento in cui l’azienda sarà ospite del Fai – Fondo per l’ambiente italiano con cui è impegnata per il mantenimento del bosco degli uliveti di San Francesco ad Assisi.

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