La Doria, il bilancio di sostenibilità 2022

Risultati e obiettivi sono orientati alla lotta al climate change, alla gestione responsabile della filiera e a generare un impatto positivo sulle comunità di riferimento. A partire da una cultura aziendale fondata su inclusione e diversità
La Doria, il bilancio di sostenibilità 2022

Il bilancio di sostenibilità 2022 del gruppo La Doria, da poco presentato, ha l’obiettivo di illustrare e rendicontare i risultati raggiunti l’anno scorso dal punto di vista della sostenibilità applicata a quattro ambiti: ambiente, filiera, comunità e persone. In un anno complesso e sfidante, in cui il gruppo ha superato il miliardo di euro di fatturato, La Doria ha integrato e coniugato le pratiche di sostenibilità con le sue strategie di medio e lungo termine, all’interno di un framework di riferimento rappresentato dai 17 SDGs (Sustainable Development Goals definiti dalle Nazioni Unite per contribuire a costruire un futuro migliore). La Doria contribuisce attualmente al raggiungimento di sedici SDGs.

Il 2022 è stato un anno caratterizzato da alcune importanti difficoltà: dall’aumento dei costi delle materie prime al caro energia con tutte le sue naturali conseguenze. Tuttavia, la nostra azienda ha dimostrato un’incredibile resilienza, raggiungendo traguardi ambiziosi senza al contempo lasciare indietro i nostri principi e obiettivi di sostenibilità – dichiara il Ceo Antonio Ferraioli –. Questo straordinario risultato ci rende orgogliosi e fieri, ma anche consapevoli di quanto la nostra crescita debba essere sostenibile e della nostra responsabilità nei confronti della terra, della filiera, delle comunità e dei territori di riferimento e delle persone che scelgono ogni giorno di dedicare il loro operato alla nostra azienda. Siamo felici dei risultati raggiunti nel 2022, ma siamo convinti che ci sia sempre margine di miglioramento; è per questo che per il 2023 abbiamo già pianificato numerose iniziative e attività che contribuiranno a consolidare ulteriormente la nostra cultura della sostenibilità”.

IL PRIMO PILLAR: AMBIENTE

La lotta al Climate Change da parte del gruppo inizia dalla gestione dei propri stabilimenti di produzione, da un punto di vista di efficientamento e ottimizzazione dei processi.

L’anno scorso La Doria ha ridotto del -10,8% le emissioni di anidride carbonica grazie al recupero termico ed energetico. Per mitigare gli impatti associati ai consumi energetici, nel tempo il gruppo ha ridotto il consumo di energia da rete elettrica a favore di quella autoprodotta. L’azienda ha installato negli anni due impianti fotovoltaici negli stabilimenti di Sarno e Fisciano, incrementando così l’utilizzo di energia rinnovabile, e due impianti di cogenerazione ad alto rendimento ad Angri e a Parma, grazie ai quali il gruppo è in grado di soddisfare complessivamente circa il 44% del fabbisogno energetico necessario alla produzione. Una percentuale destinata ad aumentare nei prossimi mesi, grazie alla realizzazione di altri due impianti fotovoltaici. Quest’anno La Doria ha approvato il piano investimenti da 38 milioni di euro, che destina circa sette milioni a progetti in attività ESG che le permetteranno di ridurre ulteriormente le emissioni annue (di 1.000 tonnellate di anidride carbonica).

La principale modalità di trattamento dei rifiuti prodotti da parte dell’azienda è quella del recupero: nel 2022, La Doria ha infatti recuperato il 98% dei rifiuti prodotti. Per quanto riguarda gli sprechi, il gruppo affronta questa tematica in più modalità: dal supporto costante agli agricoltori – nell’ottimizzazione delle risorse nei campi grazie all’uso di nuove tecnologie per la riduzione del consumo di acqua e degli agrofarmaci – fino alla scelta di dare una seconda vita ad alcuni sottoprodotti della lavorazione, che vengono immessi in altri mercati o riutilizzati in altri processi produttivi (nel 2022, ad esempio, sono stati riutilizzati 6.120.116 kg di buccette di pomodoro e frutta e 551.900 kg di noccioli della frutta).

Al fine di ridurre ancora di più il proprio impatto sull’ambiente e contribuire alla lotta contro il climate change, nel 2022 La Doria ha quantificato le proprie emissioni indirette connesse alla catena del valore al fine di poter sottoporre a validazione i propri obiettivi di riduzione delle emissioni di anidride carbonica alla Science Based Targets initiative (SBTi), l’iniziativa promossa dallo UN Global Compact (UNGC), dal World Resource Institute (WRI), dal CDP (Carbon Disclosure Project) e dal WWF. Tali obiettivi porteranno il Gruppo a ridurre le emissioni di anidride carbonica equivalente del -48% rispetto ai livelli del 2021. Inoltre, nei prossimi mesi La Doria formalizzerà anche la sua adesione allo UN Global Compact, la più importante iniziativa a livello mondiale per la sostenibilità del business, basata su dieci principi universali relativi a diritti umani, lavoro, ambiente e lotta alla corruzione.

Il gruppo si impegna inoltre ad incrementare l’utilizzo di packaging realizzato utilizzando fonti rinnovabili o materiale di riciclo, a ridurre i volumi degli imballaggi superflui e ad autoprodurre un’importante quantità di pack, in modo da limitare i costi e gli impatti legati al trasporto e da evitare lo stoccaggio di notevoli quantità d’imballaggio: l’anno scorso La Doria ha autoprodotto il 98,8% del fabbisogno di scatole in banda stagnata.

Infine, l’azienda contribuisce alla lotta agli sprechi attraverso la donazione di alcuni prodotti ad organizzazioni benefiche che concorrono a gestire le eccedenze, prevenire le perdite e gli sprechi alimentari all’origine e a passare dall’economia lineare all’economia circolare. Nel corso del 2022, La Doria ha devoluto in beneficenza 1.693.017 prodotti, per un valore di 584.899 euro, di cui il 73% è stato donato al Banco Alimentare.

IL SECONDO PILLAR: FILIERA

Il rispetto delle corrette condizioni di lavoro e dei diritti dei lavoratori sono requisiti che La Doria esige da tutti i suoi fornitori e che verifica sin dalla fase di selezione. Nel 2022 l’azienda ha ottenuto la certificazione Social Footprint per la filiera del pomodoro, la prima che valuta l’impronta sociale di un prodotto attraverso l’analisi dell’organizzazione, delle persone e della filiera. Per ottenerla, il gruppo ha mappato tutti i fornitori di pomodoro fresco, packaging e ingredienti e calcolato l’impronta sociale su alcuni aspetti relativi alla tutela dei lavoratori. Inoltre, l’azienda effettua costanti e crescenti verifiche sui fornitori, attraverso un sistema di monitoraggio dei rischi etici nella catena di fornitura del pomodoro e dei legumi. Nell’ultimo biennio sono stati condotti 53 audit etici in campo da parte dell’azienda, dei clienti e di terze parti.

IL TERZO PILLAR: COMUNITÀ E TERRITORIO

Il valore generato dal gruppo viene in gran parte ridistribuito nel territorio di riferimento in cui opera, prevalentemente il Sud Italia, attraverso la creazione di occupazione e l’utilizzo di un’elevata percentuale di fornitori locali. In particolare, il 57% della spesa per le materie prime è proveniente da fornitori locali, così come il 78% di quella per i servizi.

Il radicamento dell’azienda sul territorio di riferimento è dimostrato anche dalle iniziative avviate per creare opportunità di lavoro ai giovani: è il caso del progetto “Rosso d’Estate”, grazie al quale i partecipanti hanno la possibilità di acquisire alcune competenze base sul mondo del lavoro e di beneficiare di un’esperienza lavorativa durante la campagna del pomodoro nei mesi estivi, nonché di concrete possibilità di inserimento in azienda. Dall’inizio del progetto, nel 2010, sono stati assunti 330 giovani, di cui 66 con contratti a tempo indeterminato.

Il gruppo è molto attivo anche nel favorire il diritto allo studio e dal punto di vista della formazione, come dimostrano la collaborazione con il Dipartimento di Economia, Management e Istituzioni dell’Università Federico II di Napoli, l’assegnazione di borse di studio ai figli dei dipendenti (progetto avviato nel 2015 che, ad oggi, ha visto l’erogazione di circa 200.000 euro) e ai giovani del territorio, e il progetto “Adotta una Scuola”, previsto per il 2023, che consentirà ad una scuola, istituto o università di accedere ad una selezione di corsi online, con focus sulle ‘non-cognitive skills’, competenze digitali e sostenibilità.

IL QUARTO PILLAR: PERSONE

L’anno scorso La Doria ha erogato complessivamente quasi 17.000 ore di formazione ai suoi circa 800 dipendenti in Italia. Inoltre, l’azienda ha deciso di supportarli in un periodo caratterizzato da forti incrementi del costo della vita attraverso l’erogazione di un contributo economico dal valore di 600 euro netti erogato all’inizio delle festività natalizie. Nei prossimi mesi sono previste numerose iniziative e attività finalizzate ad incrementare ulteriormente l’inclusività dell’ambiente di lavoro, al fine di costruire una cultura aziendale basata sul rispetto e sulla diversità. In particolare, nei prossimi mesi l’azienda sottoscriverà i Women Empowerment Principles (WEPs) delle Nazioni Unite, un insieme di principi istituiti per offrire una guida alle imprese dal punto di vista della gender equality.

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