Parma Dop, tre sentenze ampliano la tutela

In pochi mesi il Consorzio registra gli esiti positivi di vicende giudiziarie in Italia e Germania. Precedenti che consentiranno di difendere meglio la denominazione
Parma Dop, tre sentenze ampliano la tutela

Difendere e tutelare la Dop di Prosciutto di Parma è una sfida che il Consorzio porta avanti da sempre, considerandola una priorità. Del resto, in Italia come all’estero, le attività speculative di sfruttamento dell’immagine sono senz’altro frequenti. Inoltre, spesso fanno leva su tecniche di evocazione della denominazione che rendono complicato agire tempestivamente. Nel mirino, in particolare, ci sono i prodotti di salumeria che, pur non essendo prosciutto, alludono alla Dop di Parma. Ma per questi e altri casi, il Consorzio potrà adesso beneficiare dell’esito di tre importanti vicende giudiziarie, che di fatto ampliano la protezione della denominazione.

IL CASO

Tutto era partito con il sequestro, effettuato dal Comando Carabinieri, di un consistente numero di confezioni di pancetta e di salame. Queste riportavano in etichetta un marchio e una denominazione contenenti la dicitura Parma. Dopo il dissequestro, concesso a condizione che ogni elemento evocativo del Prosciutto di Parma Dop venisse rimosso, le due aziende produttrici interessate avevano presentato ciascuna un ricorso al TAR del Lazio. Veniva addotto come argomento che l’indicazione Parma costituiva un’evocazione della Dop solo se riferita a un prodotto strettamente analogo.

IL RESPONSO DEI GIUDICI

Tuttavia, le due recenti sentenze depositate dal TAR del Lazio in primo grado non solo respingono i ricorsi ma ribadiscono e rafforzano che l’evocazione sussiste anche tra prodotti differenti della stessa categoria merceologica di riferimento. La tutela della Dop, dunque, non si estende soltanto alla denominazione registrata nel suo complesso, ma anche al solo elemento geografico di Parma. Inoltre, ne inibisce l’utilizzo anche nei casi in cui la sede dell’azienda produttrice si trovi effettivamente nel territorio della provincia di Parma.

LA VERTENZA IN GERMANIA

Un’altra controversia, sviluppatasi in buona parte sul suolo tedesco, era legata all’utilizzo della denominazione Culatello di Parma, applicata da un’impresa situata nella provincia di Parma a un salume venduto in alcuni paesi Ue. Il contenzioso è arrivato, attraverso un percorso complesso, ai più alti gradi di giudizio delle Corti tedesche, con sentenze favorevoli al Consorzio. Il principio sancito dai giudici tedeschi, in linea con quelli definiti dalla Corte di Giustizia Ue in casi analoghi, è che Culatello di Parma sfrutta in maniera illegittima la notorietà della Dop. Inserisce infatti nel suo nome il toponimo Parma, e cerca di trarne un vantaggio commerciale, attraverso l’allusione alla denominazione Prosciutto di Parma per un bene che appartiene alla stessa categoria di prodotto.

STOP AI TENTATIVI DI EVOCAZIONE

Gli esiti positivi dei procedimenti giudiziari – ha commentato Alessandro Utini, Presidente Consorzio del Prosciutto di Parmarafforzano ulteriormente la tutela della nostra Dop contro i frequenti tentativi di evocazione a cui deve far fronte. Le azioni giudiziali hanno ribadito in modo deciso l’identità e la distintività della Dop Prosciutto di Parma. Hanno condotto quindi a un ulteriore rafforzamento della tutela dei diritti riconosciuti di cui essa beneficia”.

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