Per i consumatori l’Olio Toscano Igp è sinonimo di qualità

L’identikit del consumatore nell’ultima indagine Ixè: ecco come sceglie l’olio
Per i consumatori l’Olio Toscano Igp è sinonimo di qualità

Profumato, visibile e sinonimo diffuso di elevata qualità organolettica”: è l’Olio Toscano Igp secondo gli italiani. Apprezzato nella regione di produzione ma non solo, visto che quasi metà dei consumatori del Belpaese ha acquistato Olio Toscano Igp almeno una volta. Più del 40% lo ritiene un prodotto “ottimo o molto buono”.

A rilevarlo è la fotografia scattata da un’indagine Ixè commissionata dal Consorzio di Tutela dell’Olio extravergine di oliva Toscano Igp per conoscere più in profondità il punto di vista dei consumatori. L’indagine ha evidenziato aspetti della vita quotidiana dei cittadini fino ad oggi mai rilevati, che posizionano l’Igp toscana tra i primi extravergine d’Italia, anche dal punto di vista della riconoscibilità. Un terzo dei consumatori ricorda di aver visto una campagna pubblicitaria o informativa su questo prodotto: il 12% sui canali online e l’11% sulla stampa.

L’OBIETTIVO? CONOSCERE I DRIVER D’ACQUISTO

L’obiettivo dell’indagine era andare oltre le ottime performance commerciali del Toscano Igp in Italia e all’estero, dove è l’olio evo a denominazione più venduto, per esplorare le motivazioni che orientano la scelta dei consumatori e le loro abitudini alimentari –  spiega Fabrizio Filippi, Presidente Consorzio di Tutela –. Il quadro che è emerso è quello di un prodotto molto conosciuto, ben visibile a livello nazionale anche grazie alle efficaci campagne di comunicazione e valutato molto positivamente dai consumatori tra cui è diffusa l’idea di un’elevata qualità organolettica. Il Toscano Igp è percepito come un prodotto di fascia alta in termini di metodo di produzione, sapore e materia prima, con le olive che sono considerate tra le migliori. Elementi che lo rendono tra gli evo più apprezzati del nostro Paese”.

COME SI SCEGLIE L’OLIO…

A motivare ed orientare la scelta dell’olio evo da parte del consumatore sono principalmente il fattore provenienza, la certificazione di origine (se si tratta o meno di un olio a denominazione Dop o Igp), e infine il prezzo. Subito dopo troviamo la sostenibilità del metodo di produzione, l’eventuale certificazione biologica e l’estrazione a freddo o la garanzia che sia stato prodotto in una specifica regione d’Italia. La marca, a detta dei consumatori, è l’ultimo driver di acquisto.

Due consumatori su tre (67,5%) conoscono la provenienza dell’olio che consumano. “Il consumatore medio è sempre più edotto. Non acquista al buio e non si fida più del sentito dire, ma si informa e legge l’etichetta che possiamo equiparare alla nostra carta di identità – sottolinea Filippi –. Per facilitare questo percorso di conoscenza, sfruttando le nuove tecnologie abbiamo messo a disposizione dei consumatori, già dal 2003, l’etichetta narrante grazie alla tracciabilità: sul collo di ogni bottiglia di Olio Toscano Igp è presente un codice alfanumerico che permette rapidamente, inserendolo sul nostro sito, di conoscere chi ha coltivato gli olivi, chi ha franto le olive e chi ha confezionato l’olio”.

… E COME SI USA

Nell’ultimo quinquennio – sempre secondo lo studio Ixè – è aumentata la familiarità dei consumatori con i marchi di certificazione Dop e Igp: attualmente oltre nove consumatori su dieci li conoscono entrambi, il doppio rispetto al 2007. Dall’indagine emerge che la quasi totalità degli intervistati consuma olio evo, e tre su quattro lo fanno quotidianamente. Il 95,1% utilizza olio extravergine principalmente per condire le verdure e la pasta (86,5%) o cucinare le pietanze (84,9%). Il 33% invece lo impiega per friggere. Il 77,2% consuma olio evo tutti o quasi tutti i giorni, l’11,6% quattro o cinque volte la settimana. La frequenza media rilevata è di 6,2 volte a settimana.

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