Olio Riviera Ligure, in vigore il nuovo disciplinare

Novità su composizioni varietali, menzioni geografiche, indicazioni sulle etichette, profilo sensoriale e confezionamento
Olio Riviera Ligure, in vigore il nuovo disciplinare

È entrato ufficialmente in vigore il nuovo disciplinare di produzione dell’olio Riviera Ligure Dop, uno strumento che punta a consentire d’ora in poi una maggiore tutela e valorizzazione dell’olio ligure. Rispetto al precedente disciplinare vengono superate le composizioni varietali obbligatorie per singoli territori, mentre le menzioni geografiche diventano facoltative. Questo significa che si potrà produrre un olio a denominazione di origine con le diverse varietà locali sia da sole sia congiuntamente.

ETICHETTATURA

Un altro aspetto importante riguarda l’etichettatura: sarà consentito indicare il nome della varietà o delle varietà di olive, con l’unica limitazione sulla dimensione del carattere, che non dovrà essere superiore a quello della denominazione. In etichetta potrà inoltre essere indicata la menzione geografica – Riviera dei Fiori, Riviera del Ponente Savonese o Riviera di Levante – a condizione che le olive siano prodotte e trasformate nella specifica sottozona.

PROFILO SENSORIALE

Un altro importante punto di svolta è la definizione di un unico e più ampio profilo sensoriale dell’olio Riviera Ligure Dop, che permetterà di proporre oli con diverse intensità di fruttato – amaro, piccante e dolce – a seconda delle esigenze dei produttori e delle caratteristiche dell’annata.

CONFEZIONAMENTO E MENZIONE TERRITORIALE

Per il confezionamento, potranno essere utilizzati tutti i recipienti consentiti dalla normativa generale, dunque non solo le bottiglie di vetro. Si potrà confezionare un olio Riviera Ligure Dop anche di menzione diversa all’interno del territorio complessivo delle tre menzioni geografiche. Questa novità consentirà lo sviluppo dei diversi territori olivicoli della Liguria, perché permetterà alle aziende di acquistare olive e olio all’interno di tutta l’area di produzione e confezionare un olio a denominazione con menzione geografica, oppure senza menzione geografica.

Dopo anni di lavoro e investimenti si è giunti a questa importante modifica del disciplinare di produzione – sottolinea Carlo Siffredi, Presidente del Consorzio di tutelache ci consente di tutelare e valorizzare l’olio prodotto con le olive delle varietà liguri come Taggiasca, Arnasca, Pignola, Lavagnina e Razzola. Solo scegliendo le bottiglie con il collarino numerato giallo del Consorzio di tutela il consumatore avrà la totale garanzia su origine, tracciabilità e qualità dell’autentico e pregiato olio ligure”.

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