Surgelati, il giro d’affari supera i 5,3 miliardi

Nel 2022 gli italiani li hanno scelti con maggiore frequenza, aumentando la spesa del +9% e abbattendo il record del settore. Il prodotto più acquistato sono le patate stick, seguite da piselli, zuppe e pizza rotonda
Surgelati, il giro d’affari supera i 5,3 miliardi

Nel 2022 le vendite di surgelati in Italia hanno battuto ogni record, superando un volume di 990.000 tonnellate tra Gdo e fuori casa, per un fatturato superiore a 5,3 miliardi di euro, come dichiara l’Istituto italiano alimenti surgelati (Iias). Nel 2022, il Sole 24 Ore riporta come gli italiani abbiano acquistato un 1,2% di prodotti surgelati in più rispetto al 2021, aumentando del +9% i soldi spesi per comprarli. In aumento anche i consumi medi pro capite, ora a quota 16,8 kg annui.

Il dato positivo del 2022 arriva al termine di 35 anni di crescita quasi ininterrotta (fanno eccezione solo quattro anni), durante i quali i surgelati sono riusciti a conquistare nove consumatori su dieci e a più che a triplicare i quantitativi venduti, contribuendo anche a portare i sapori italiani sui mercati internazionali a partire da pizza, primi piatti e pasta ripiena.

I CANALI DI VENDITA

A trainare le vendite è soprattutto il fuori casa che, dopo lo stop forzato dettato dalla pandemia, nel 2022 è ripartito con una notevole spinta. In questo canale, che vale il 28% del mercato dei surgelati, l’anno scorso i surgelati hanno aumentato del +17% i volumi venduti e del +32% il fatturato. Andamento confermato anche dalla prima parte del 2023, grazie soprattutto al boom del turismo.

Se il fuori casa non sembra poter fare a meno dei surgelati, le cucine domestiche ne hanno invece ridotto l’uso dopo il boom della pandemia. Nel 2022 i volumi acquistati in Gdo sono calati del -2,5%, anche se a causa dell’aumento dei prezzi il giro d’affari è salito del +3 per cento.

I PRODOTTI PIÙ VENDUTI

A soffrire di più sono stati i prodotti a maggior battuta di cassa (come gli ittici, che hanno perso quasi l’8% dei volumi), quelli che avevano vissuto un boom durante il lockdown (come le pizze, ora in calo del -7%), quelli che devono confrontarsi con la concorrenza del fresco (come i sostitutivi vegetali, -13%) e quelli marginali, come i prodotti dolciari (-5,4%). Segnali positivi arrivano, invece, da vegetali preparati (+3,4%) e piatti pronti (+0,6%). L’analisi degli acquisti del 2022 rivela anche la crescita di prodotti che intercettano nuovi fenomeni di mercato, come il pancake destinato alla colazione (+0,3%) e gli stuzzichini salati con cui accompagnare l’aperitivo domestico (+5%).

Fenomeni che, comunque, cambiano di poco l’assetto del mercato, sempre dominato dalla grande famiglia dei vegetali al naturale (oltre 208.000 tonnellate, ossia un terzo del totale retail), seguiti da pizze (66.000 tonnellate) e piatti pronti (65.000). Il prodotto più acquistato restano le patate stick (89.000 tonnellate), seguite a distanza da piselli (49.000), zuppe/minestroni (48.000) e pizza rotonda (47.000).

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